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Precaria nel call center e cavaliere, ora Michela ha un posto fisso in obitorio

La 35enne tarantina aveva denunciato le condizioni di sfruttamento e per il suo coraggio era stata premiata da Mattarella, ora dal primo ottobre farà la necrofora nell’ospedale Giannuzzi di Manduria

michela piccione
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"La determinazione ripaga sempre, mai arrendersi, mai piegare la testa". Così Michela Piccione annuncia su Facebook il suo contratto a tempo indeterminato: dal primo ottobre sarà assunta dall'Asl di Taranto e prenderà servizio all'obitorio dell'ospedale Giannuzzi di Manduria.  E' la donna che il presidente Sergio Mattarella nominò cavaliere al Merito della Repubblica a fine 2020 perché, con la sua denuncia, fece chiudere il call center nel quale lavorava perché sfruttava e sottopagava il personale. Ora ha avuto il suo riscatto.

"Ho atteso un anno - scrive -  Ce l' ho fatta con la mia caparbietà e il mio Mai arrendersi". 35enne di Sava, centro agricolo della provincia di Taranto, sposata e con due figli piccoli, è stata per otto anni nel mondo del call center. Quando Mattarella l’ha nominata cavaliere per premiare il suo coraggio Michela aveva già cambiato lavoro. Era diventata operatrice socio-sanitaria, assegnata al reparto Covid dell’ospedale Giannuzzi di Manduria. Poi è diventata ausiliaria al pronto soccorso, fino all'assunzione a tempo indeterminato nella stessa struttura arrivata qualche giorno fa e comunicata proprio da MIchela sulla pagina Facebook.

 

Per diventare necrofora negli organici dell’Asl Taranto, ha superato un concorso. E' la prima donna a fare un lavoro, finora, riservato ai soli uomini. Ma per lei è solo un motivo d'orgoglio: "L' assistenza ad una salma rientra nella formazione di un operatore socio-sanitario. Per me è importante aver conquistato un posto stabile dopo anni di precariato". Precariato e retribuzioni molto basse che Michela si lascia finalmente alle spalle.

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