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Delitto di Avellino, la chat prima dell'omicidio: "Non rimane nessuno, nemmeno mia sorella"

Dalle conversazioni recuperate sui cellulari dei due fidanzati emergerebbe la volontà di sterminare tutta la famiglia della ragazza

avellino, delitto, elena gioia 
Ansa

"Amo', no, mia sorella non può rimanere. Capisci meglio cosa intendo, per favore". E' uno dei messaggi che Elena ha inviato al fidanzato Giovanni, poco prima che il ragazzo si intrufolasse nella sua abitazione ad Avellino per uccidere il padre, Aldo Gioia. Secondo il pm di Avellino, il testo dimostra "la volontà della ragazza di mettere fine anche all'esistenza della sorella, prima di darsi entrambi alla fuga". 

Mettono i brividi gli scambi via WhatsApp che Elena Gioia, 18 anni, e il fidanzato, Giovanni Limata, 23 anni, si sono scambiati prima di realizzare il loro piano diabolico: ammazzare il padre della ragazza, 53enne operaio alla FCA, che si opponeva alla loro relazione. 

 

"Allora, io scendo comunque a butta' la spazzatura, così non desto sospetti, né nulla. Tu sali con me e ti lascio la porta aperta, mi prendo a Milly (la cagnolina di casa ndr) e mi chiudo nella stanza. Appena tu hai finito, vieni da me e ce ne andiamo. Entro prima io, ovviamente. Poi ti mando il messaggio". 

E' dalle conversazioni recuperate dai cellulari dei due che emergerebbe la volontà di sterminare tutta la famiglia della ragazza: 
Gioia: "Pensavo che non ti sarebbe piaciuta la mia idea".

Limata: "Ma anche Emilia, sei sicura?".

Gioia: "Amo' no, mia sorella non può rimane', capisci meglio cosa intendo per favore".

Limata: "Anche lei hai deciso?" Gioia: "Sì ho deciso, non rimane nessuno".

Infine, le ultime parole che danno il via alla carneficina. Giovanni annuncia di essere nell'atrio di casa: "Sono dentro" - scrive. E subito dopo la risposta di Elena: "Sali amo', papà sta dormendo".

L'omicidio sarebbe stato pianificato nei minimi dettagli. Elena sarebbe uscita con la scusa di buttare la pattumiera e avrebbe lasciato il portone di casa aperto per far salire il fidanzato. Le urla del padre, colpito mentre dormiva, hanno richiamato l'attenzione della moglie e dell'altra figlia e Giovanni è scappato. Il giovane, rintracciato a Cervinara, dove abitano il padre e il fratello, ha confessato l'omicidio scaricando la responsabilità dell'organizzazione del delitto sulla 18enne, che avrebbe pianificato la morte del padre, ma anche della sorella maggiore e della madre. 

Nello zainetto della ragazza sono stati ritrovati anche due costumi da bagno, una prova per gli investigatori che avesse programmato anche la fuga.

 

 

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