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La Corte d'appello di Brescia ha confermato la condanna a un anno e tre mesi di reclusione nei confronti di Piercamillo Davigo. Si tratta dell'appello bis, disposto dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio a nuovo giudizio d'appello, la parte di condanna relativa all’accusa di rivelazione di segreto d'ufficio a terzi. La vicenda si inserisce nell’ambito dell’inchiesta sui verbali dell’ex avvocato Piero Amara, che riguardavano la cosiddetta loggia Ungheria e che, secondo l'accusa, sarebbero stati diffusi impropriamente. Davigo, ex componente del Consiglio Superiore della Magistratura e figura di spicco di Mani Pulite, era già stato riconosciuto colpevole in primo grado per aver divulgato informazioni riservate a soggetti non autorizzati. La Cassazione aveva però chiesto un nuovo giudizio limitato alla valutazione di quella specifica imputazione, ora confermata dai giudici bresciani. "Presenteremo ricorso – ha dichiarato il suo avvocato, Davide Steccanella – perché resto convinto che la condotta del mio assistito sia stata ispirata solo dal ripristino della legalità e non abbia arrecato alcun danno a un'indagine che, senza il suo intervento sollecitato dall'assolto Storari, non sarebbe neppure iniziata".