Inchiesta a Palermo

Corruzione e appalti in Sicilia, il gip dispone i domiciliari per Cuffaro

L’ex presidente della Regione siciliana ai domiciliari insieme ad altri due indagati. Respinta la richiesta di arresto per il deputato Saverio Romano.

03 Dic 2025 - 09:53
 © ansa

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Il gip di Palermo ha disposto gli arresti domiciliari per Totò Cuffaro, ex presidente della Regione siciliana, nell'ambito di un'indagine che coinvolge diciotto persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere, turbativa d'asta e corruzione. La misura cautelare, richiesta dalla Procura all'inizio di novembre, è stata emessa dopo l'interrogatorio degli indagati previsto dalla legge. Il giudice ha invece respinto la richiesta di arresto avanzata nei confronti di Saverio Romano, deputato e coordinatore di Noi Moderati, anche lui tra le persone coinvolte nell'inchiesta.

Le decisioni del gip e i nomi coinvolti

 Oltre che per Cuffaro, il gip ha disposto i domiciliari anche per Roberto Colletti, ex manager dell'azienda ospedaliera Villa Sofia di Palermo, e per Antonio Iacono. Per altri indagati, il giudice ha adottato misure meno restrittive. Tra questi figura Vito Raso, considerato l'ex braccio destro di Cuffaro, per il quale è stato stabilito l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

I reati ipotizzati nell'inchiesta

 L'indagine, condotta dalla Procura di Palermo, ruota intorno a presunti episodi di corruzione, turbativa d'asta e associazione a delinquere che avrebbero riguardato la gestione di appalti e incarichi pubblici. Gli inquirenti contestano un sistema di relazioni e scambi di favori che avrebbe influenzato procedure amministrative e decisioni interne a enti pubblici e sanitari.

Le misure interdittive e gli obblighi di firma

 Per alcuni indagati, tra cui Mauro Marchese e Marco Dammone, il gip ha disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e la misura interdittiva del divieto, per un anno, di esercitare attività imprenditoriali o di ricoprire incarichi direttivi in persone giuridiche. Si tratta di provvedimenti che, pur non prevedendo la detenzione domiciliare, limitano comunque la libertà di azione professionale degli interessati.

Chi resta senza provvedimenti cautelari

 Per Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello, Paolo Bordonaro, Alessandro Caltagirone, Giuseppa Di Mauro, Vito Fazzino, Sergio Mazzola, Carmelo Pace - capogruppo della Democrazia Cristiana all'Assemblea regionale siciliana - Paolo Emilio Russo, Giovanni Giuseppe Tomasino e Alessandro Vetro, il gip ha respinto la richiesta di domiciliari. Nessun provvedimento cautelare è stato disposto nei loro confronti, in attesa dei successivi sviluppi processuali.

Le prossime fasi dell'indagine

 Le indagini proseguono per accertare l'effettiva portata dei reati ipotizzati e i rapporti tra gli indagati. Nei prossimi giorni gli atti verranno trasmessi alle difese per eventuali istanze di riesame. Gli inquirenti continueranno a lavorare sull'analisi dei documenti acquisiti e sulle dichiarazioni rese durante gli interrogatori.