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Covid, mercoledì oltre 282mila vaccinazioni in Italia: è record | Lazio e Veneto lanciano l'allarme per il ritardo nella consegna delle dosi

In Lombardia via alla gestione delle prenotazioni con Poste Italiane

La campagna vaccinale in Italia ha toccato un nuovo picco con oltre 282mila dosi somministrate nella giornata di mercoledì. Si tratta del dato più vicino all'obiettivo di 300mila fissato nel piano nazionale proprio per fine mese. Ma è allarme da alcune Regioni come Lazio e Veneto per il ritardo nella consegna delle dosi, in particolare di AstraZeneca, che rischia di rallentare il ritmo delle iniezioni.

Figliuolo rassicura in Sardegna Il commissario all'emergenza Francesco Figliuolo è andato in vista in Sardegna - tra i territori con la peggiore performance vaccinale, specie tra gli over 80 - e ha rassicurato: "Tra oggi e domani arriveranno oltre 1,3 milioni di dosi di Astrazeneca". Oltre a mezzo milione di Moderna arrivate mercoledì e un milione di Pfizer martedì. Intanto la Lombardia con i suoi 10 milioni di abitanti da giovedì sarà collegata con Poste Italiane per le prenotazioni e spera di rimediare ai disservizi durati settimane.

 

 

Il governo conferma l'obiettivo 500mila vaccinati al giorno Sulla base dei dati disponibili dal governo si fa un quadro ottimistico, sottolineando che dall'insediamento di Mario Draghi le vaccinazioni sono aumentate del 269% (grazie anche all'afflusso più massiccio di dosi). Viene confermato l'obiettivo di vaccinare 500mila persone al giorno entro fine aprile (nel piano si indicava la settimana 14-22), con priorità ai più anziani e fragili. 

 

Covid, il Commissario Figliuolo in visita all'hub vaccini di Cagliari

 

I timori per i ritardi nelle consegne delle dosi Il problema potrebbe però essere l'insufficienza di dosi: con gli 8 milioni complessivi annunciati da Figliuolo per il mese appena iniziato si potrebbero vaccinare una media di appena 266mila persone al giorno, secondo i calcoli. Colpa dei continui tagli e ritardi delle aziende, che da contratto avrebbero dovuto consegnare oltre 28 milioni di dosi nel primo trimestre e ne hanno mandate la metà. In particolare pesa AstraZeneca, che ne ha inviate un quarto rispetto alle stime di dicembre 2020. All'appello mancano anche 2 milioni di Curevac, non ancora approvato.

 

 

Lazio e Veneto lanciano l'allarme Ecco così l'allarme specie dalle Regioni che stavano andando più veloci, come il Lazio e il Veneto. "Le fiale attese lunedì scorso arriveranno forse sabato", fanno sapere dall'amministrazione di Nicola Zingaretti, paventando un congelamento delle prenotazioni. Si procede per ora con il lotto di AstraZeneca dissequestrato dopo il caso dei decessi sospetti. La giunta di Luca Zaia invece rende noto di andare avanti con le dosi di Pfizer rimaste, in attesa di Moderna e AstraZeneca. Nel caso del Lazio, peraltro, secondo dati del ministero della Salute, risultano ancora in frigo 63mila dosi del vaccino anglo-olandese, somministrato in media a 6mila persone al giorno negli ultimi giorni. Forse un  mancato aggiornamento. Discrepanze nei numeri che ancora disorientano.

 

 

Speranza: "Crollo dei contagi dove riusciamo a vaccinare" Zingaretti guarda avanti e annuncia che dal 20 aprile il nuovo monodose Johnson&Johnson sarà somministrato nelle farmacie ai 55-60enni. Dall'azienda statunitense - protagonista di un incidente in uno stabilimento negli Usa con milioni di dosi perse - ci si aspetta una svolta nella campagna di massa. "La vaccinazione sta correndo - dice il ministro della Salute Roberto Speranza - e dovunque riusciamo a vaccinare vediamo che c'è un crollo del tasso di contagi". 

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