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Covid, frenata dei nuovi casi: crescono ancora i decessi

Nella settimana 10-16 ottobre si sono registrati -841 contagi (-0,3%) ma 100 vittime in più (+27,1%)

Covid, frenata dei nuovi casi: crescono ancora i decessi - foto 1
Ansa

Frenata dei nuovi casi Covid in Italia, mentre prosegue, rallentando, la crescita dei decessi.

Come emerge dai bollettini quotidiani del ministero della Salute, la scorsa settimana 10-16 ottobre 2022 i nuovi contagi sono stati 284.270, -0,29% (841 casi in meno) sulla settimana precedente 3-9 ottobre (285.111).

 

Il segno "meno" interrompe una crescita dei contagi che andava avanti da un mese: 12-18 settembre +2,72% (113.008 casi), 19-25 settembre +26,11% (142.518), 26 settembre-2 ottobre +58,51% (225.904), 3-9 ottobre +26,21% (285.111). Le vittime invece crescono ancora: sono state 469 la scorsa settimana, +27,10% sulle 369 del 3-9 ottobre. Cento i morti in più, anche se la curva in salita rallenta leggermente, dopo il +36,67% che si era riscontrato sette giorni fa.

 

Oms: 3/4 popolazione paesi via sviluppo senza vaccino - "Ci sono ancora ampie disparità nei tassi di vaccinazione tra i Paesi ricchi e quelli poveri". Lo ha detto il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nell'intervento di apertura alla 13/ma riunione del Comitato di Emergenza Ihr sulla pandemia da Covid-19. "Mentre quasi due terzi della popolazione mondiale ha completato il primo ciclo della vaccinazione - ha aggiunto - tre quarti degli abitanti dei Paesi sottosviluppati devono ancora ricevere una singola dose". Secondo Ghebreyesus la maggior parte dei Paesi non hanno più 'armi' per limitare la diffusione del virus. E molti Stati hanno ridotto drasticamente la sorveglianza del virus, mentre i test e il sequenziamento sono inoltre molto ridotti".
 

Oms Europa: tenere a bada Covid e influenza in autunno/inverno - Quando possibile, somministrare insieme i due vaccini per "tenere a bada Covid-19 e l'influenza questo autunno/inverno". È il messaggio della Campagna Flu Awareness Campaign lanciata dall'Organizzazione mondiale della Sanità Regione Europea per "Preparare, prevenire, proteggere". L'influenza è generalmente lieve e la maggior parte delle persone guarisce rapidamente. Tuttavia, alcune persone, come anziani, donne incinte, bambini piccoli e le persone con condizioni di salute preesistenti, "sono a maggior rischio di gravi complicanze influenzali", spiega l'Oms. "Il modo migliore per prevenire l'influenza è vaccinarsi e poiché i virus dell'influenza cambiano, ogni anno è necessario un vaccino antinfluenzale per stare al passo con i virus circolanti".

 

L'Oms Europa aveva lanciato per la prima volta l'iniziativa "Campagna di sensibilizzazione sull'influenza" nel 2013 come estensione della Settimana europea di immunizzazione. La campagna, anche quest'anno, invita i paesi della regione europea dell'Oms a rilanciare gli sforzi di mitigazione ed essere pronti a rispondere a un onere crescente sui loro sistemi sanitari in mezzo alle preoccupazioni per un'ondata autunnale e invernale di Covid-19 e influenza. Come parte di questo, "esorta i paesi a somministrare un vaccino antinfluenzale insieme a un vaccino Covid-19 ogni volta che è possibile". 

 

Iss: booster protegge da malattia severa in 82% dei casi - La dose aggiuntiva del vaccino anti Covid-19 protegge per l'82% dalla malattia severa. Lo indica l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel suo rapporto settimanale su "Covid-19, sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale". L'efficacia del vaccino (riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati) nel periodo di prevalenza Omicron (a partire dal 3 gennaio 2022), nel prevenire la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 è pari al 30% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 21% tra i 91 e 120 giorni, e 44% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale; pari al 43% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster. Per quanto riguarda la prevenzione dai casi di malattia severa è pari al 62,5% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 64% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e 69% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni.

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