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Covid, con la zona bianca torna la movida: i Comuni corrono ai ripari

La situazione a tratti resta di difficile controllo: a Trento cori da stadio contro le forze dell'ordine. Tra i provvedimenti adottati da vari sindaci c'è il divieto di consumare alcolici nelle ore serali

Milano, primo venerdì sera in zona gialla: zone movida piene

Sono passati solo pochi giorni dall'ingresso in zona bianca di gran parte d'Italia (sono otto le Regioni ancora in fascia gialla fino al 21 giugno) e già nelle piazze delle principali città si è tornati a fare i conti con il problema della movida notturna. Musica ad alto volume, schiamazzi e spazzatura lasciata nelle strade, ma soprattutto tornano gli assembramenti: in molti Comuni il problema sembra non trovare una soluzione. 

L'ultimo caso è quello di Trento, dove nella notte del 16 giugno nemmeno l'intervento delle forze dell'ordine è riuscito a disperdere la folla radunata per una discoteca a cielo aperto. All'arrivo delle volanti, accompagnato dai "buu" dei presenti, i giovani hanno rivolto verso gli agenti insulti e cori da stadio

 

Un comportamento che ha spinto i cittadini del "Comitato anti degrado" a scrivere una lettera indirizzata all'amministrazione comunale, in cui si chiede - seguendo l'esempio già adottato da altri comuni - di limitare il problema vietando il consumo di bevande, in vetro o lattina, all'aperto. 

 

Genova, niente alcol fuori dai dehors - Dopo diversi interventi per rissa e un agente che ha riportato una frattura al naso, il comune di Genova (in zona bianca come tutta la Liguria dal 7 giugno) ha deciso di dare un duro colpo alla movida notturna: da mezzanotte alle sette del mattino sarà vietato infatti consumare alcolici al di fuori dei dehors nel centro storico, a eccezione della zona del Porto Antico. Per chi verrà sorpreso bicchiere alla mano, prevista una multa di 500€.

 

 

A Pavia giù le serrande all'una - Quattro ore di stop forzato per i gestori di bar e locali, dall'1 alle 5 del mattino, nel tentativo di arginare le sempre più frequenti situazioni di degrado e gli atti di vandalismo. È la misura decisa in via sperimentale dal sindaco di Pavia Fabrizio Fracassi, che ammonisce: "Capisco l’assenza di valvole di sfogo, ma certi episodi sono semplicemente intollerabili. È venuto il momento di un’assunzione di responsabilità da parte di tutti. Faccio appello, quindi, anche ai genitori dei ragazzi per una più severa sorveglianza". Nel capoluogo lombardo vietata anche la vendita di bevande alcoliche d'asporto dalle 24 e alle 7 del mattino.

 

Fari da stadio per illuminare la spiaggia di Jesolo - Sulle spiagge del litorale di Jesolo, non ci stanno i gestori dei chioschi a subire il divieto di uso di alcolici a partire dalle 16 durante il fine settimana. La misura, pensata per arginare le situazioni di degrado notturno, non sembra aver avuto successo: i giovani hanno aggirato la norma acquistando l'alcol nel primo pomeriggio.  L'amministrazione comunale sembrerebbe intenzionata a installare dei fari da stadio per illuminare a giorno l'arenile di piazza Mazzini, nel tentativo di contrastare le scene di degrado notturno. 

 

 

Telecamere di sicurezza a Perugia - Dodici occhi elettronici che dall'alto cercheranno di individuare situazioni fuori controllo, nel tentativo di evitarle o di punirne i responsabili. Nella lotta contro la movida selvaggia, la città di Perugia si affida alla tecnologia. Il progetto, che ha già avuto il via libera sul piano esecutivo, andrà a controllare le zone maggiormente interessate da fenomeni come assembramenti notturni, risse e schiamazzi. 

 

"Daspo Willy" per un 37enne di Chieti - Non solo misure di contenimento ma anche condanne personali. A Chieti un 37enne è stato sanzionato con un Daspo urbano - o "Daspo Willy", chiamato così dopo gli eventi che portarono alla morte il giovane di Colleferro Willy Duarte - per aver aggredito il gestore di un bar e alcuni clienti che si trovavano al suo interno. Per l'uomo è scattato il divieto di ingresso nelle attività della provincia teatina per due anni. 

 

 

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