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Covid, Bonaccini e Toti: "No alla chiusura dei confini tra Regioni" | De Luca dice sì e alza il tiro: "Temperatura degli alunni va misurata a scuola"

I governatori di Emilia Romagna e Liguria non vedono rischi di blocchi perché "aumentano i contagi ma diminuiscono i ricoverati". Ma il presidente campano ribadisce: pronto a chiudere la regione se necessario

I governatori di Emilia Romagna e Liguria dicono no all'ipotesi lanciata da Vincenzo De Luca di tornare a chiudere i confini tra Region. "La situazione Covid va tenuta monitorata, ma non vedo il rischio di blocco di spostamenti", dice Stefano Bonaccini. Gli fa eco Giovanni Toti: "Non ritengo vi sia un'emergenza tale da far presagire ulteriori chiusure". De Luca però torna a ribadire che è pronto a chiudere i confini, se necessario.

Toti: "Aumentano i contagi ma scendono i ricoverati" - Entrambi i governatori sono stati interpellati sull'eventualità di cui ha parlato De Luca a margine del Meeting di Rimini. "Stiamo attenti - ha detto Toti -, teniamo la mascherina e facciamo tutto quello che dobbiamo fare ma evitiamo di tornare a terrorizzare questo Paese, che non ne ha bisogno". Quindi, ha chiarito il presidente ligure, "io rilevo questo: i contagiati aumentano ma gli ospedalizzati nella mia Regione scendono, siamo sotto i venti ospedalizzati, una sola terapia intensiva. Avevamo quasi 1.500 ricoverati nel mese di aprile, quasi 200 in terapia intensiva. Stiamo predisponendo 350 posti tra terapia intensiva e subintensiva per l'eventuale emergenza d'autunno, che speriamo non arrivi". 

 

 

Bonaccini: "Nessun pericolo, monitoriamo il virus" - E Bonaccini: "In questo momento non vedo rischio chiusure. Dopo di che si segue sempre l'evoluzione del virus e poi si discute tra Regione e governo. Insomma, in questo momento mi pare di no. bisogna sempre tenere monitorata la situazione, perché quelli che parlano il giorno dopo mi hanno sempre fatto abbastanza pena". 

 

 

Scuola, De Luca: "La temperatura degli alunni sia presa negli istituti" Il governatore campano non cede e alza il tiro. "Stiamo verificando con l'Unità di Crisi e con i responsabili della Pubblica Istruzione, di prevedere in vista della riapertura delle scuole, il controllo della temperatura corporea all'interno degli stessi istituti, ritenendo irrealistica la previsione nazionale del monitoraggio effettuato a casa". Così in una nota Vincenzo De Luca aggiungendo: "E' in corso quindi un monitoraggio delle tipologie di classi e degli stessi istituti, sapendo che un alunno con febbre potrebbe avere un effetto a catena difficilmente gestibile. Inoltre questa mattina ho avuto un colloquio con il commissario Arcuri relativo all'obiettivo di poter arrivare a breve, con le dotazioni necessarie, fino a diecimila tamponi al giorno".

 

 

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