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Cosenza, dieci indagati per la studentessa morta durante il rafting

Tra gli indagati per la morte della 19enne ci sono il sindaco di Laino Borgo, i responsabili della "Pollino rafting" e sette guide della stessa società


Cosenza, dieci indagati per la studentessa morta durante il rafting - foto 1
Tgcom24

Ci sono dieci indagati nell'inchiesta avviata dalla Procura di Castrovillari sulla morte di Denise Galatà, la studentessa di 19 anni finita martedì nel fiume Lao, a Laino Borgo, sul Pollino, dopo essere stata sbalzata in acqua dal gommone su cui stava facendo rafting insieme a un gruppo di compagni e ad alcuni professori.

Tra gli indagati ci sono il sindaco di Laino Borgo, Mariangelina Russo, i responsabili della "Pollino rafting" e sette guide della stessa società. La giovane era una studentessa del liceo statale "Rechichi" di Polistena, da alcuni giorni in gita d'istruzione in provincia di Cosenza.

 

 

La procura di Castrovillari ha disposto il sequestro della "Pollino Rafting", la società che si è occupata dell'organizzazione del rafting sul fiume Lao per un gruppo di studenti e insegnanti durante il quale si è verificato l'incidente mortale. In seguito all'incidente, inoltre, il sindaco di Papasidero Fiorenzo Conte ha firmato un'ordinanza con la quale viene interdetto fino a data da destinarsi l'accesso al fiume Lao.

 

"Le indagini in corso - ha spiegato il procuratore di Castrovillari, Alessandro D'Alessio - riguardano sia l'accertamento preciso delle cause della morte della diciannovenne, sia l'esatta ricostruzione della dinamica dell'incidente e della programmazione ed esecuzione dell'attività nel corso della quale si è verificato il decesso". Stando a quanto raccontato da professori e compagni, il gruppo del liceo statale "Rechichi" di Polistena era in gita da alcuni giorni in provincia di Cosenza. Tra le attività previste dal viaggio d'istruzione c'era anche il rafting sul fiume Lao, nel comune di Laino Borgo. Proprio durante l'escursione, stando ai racconti delle compagne della 19enne, il gommone sul quale viaggiava Denise Galatà avrebbe urtato quello che lo precedeva facendo sbalzare la ragazza in acqua. Una volta finita sott'acqua, in un punto in cui il torrente è profondo alcuni metri, la giovane non avrebbe avuto la forza di risalire in superficie e sarebbe morta annegata.

 

"All'inizio - ha raccontato una delle ragazze che si trovavano insieme a Denise sul gommone - le acque erano calme, ma subito dopo la forza della corrente è aumentata. I gommoni sfioravano pericolosamente enormi massi nell'alveo del fiume. A un certo punto siamo stati sbattuti contro uno di questi massi e in tre siamo caduti in acqua. Io e un'altra mia compagna siamo stati soccorsi e portati sulla terraferma, mentre di Denise si è persa ogni traccia".

 

La procura, che ha disposto per sabato l'autopsia sul corpo della giovane, assicura che procederà nel minor tempo possibile "a tutti gli accertamenti, anche tecnici, necessari per acquisire gli elementi informativi". Contemporaneamente proseguono anche le attività del ministero dell'Istruzione che ha attende dall'Ufficio scolastico regionale i risultati delle verifiche disposte per accertare che siano state effettivamente adottate tutte le misure di sicurezza previste in questi casi.

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