Gente in strada a Milano: tra anziani, corridori e irriducibili della passeggiata
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"Non posso e non voglio tirarmi indietro adesso", ha scritto la ragazza della Croce Bianca Vialba (Milano)
"Il 'lavoro dell’ambulanza' l’ho scelto io, con cognizione di causa, impegno, sacrificio e senso di dovere. Ho scelto di impegnarmi ad aiutare gli altri e in un momento del genere, dove tanti hanno bisogno, io faccio parte di coloro che possono fare la differenza. Non posso e non voglio tirarmi indietro adesso". A scrivere queste parole su Instagram è Sabrina, una ragazza della sezione Vialba (Milano) della Croce Bianca che fa volontariato sulle ambulanze. Una scelta che, nonostante l'emergenza coronavirus, è più viva che mai. Un messaggio chiaro che Sabrina ha deciso di segnalare a Tgcom24 con un direct su Instagram.
"Non mi sento un'eroina e non faccio tutto questo per poterlo raccontare ad altri. Ho consumato forze, energie, attenzione, preoccupazioni e sebbene io sia stanca e mi senta sfiancata dal delirio di questo turno sono veramente felice. Ho contribuito nel mio piccolo a far star bene qualcuno", scrive ancora.
La lettera - "Ciao mamma. Mi sono appena messa a letto, finalmente. La divisa è in lavatrice, mentre le scarpe e la polo sono in balcone (le laverò domani)". Inizia così la lettera di Sabrina, che immagina di parlare virtualmente con la mamma.
"Sono stanca morta - continua - perché non abbiamo avuto un attimo di tregua e penso proprio che mi metterò a dormire senza puntare una sveglia. Ovviamente prima di mettermi sotto le coperte mi son lavata e disinfettata ben benino. Stanotte abbiamo trasportato un caso sospetto di Covid-19, che molto probabilmente ha contratto il virus. Siamo stati molto meticolosi e attenti nel seguire i protocolli; ogni precauzione è stata presa (mascherine, occhialini, cuffie, calzari, guanti e tutone protettive). Ti scrivo perché in una nottata di lavoro così intenso ho fatto molte riflessioni e voglio condividerle con te. Sono pensieri rivolti a tutti e soprattutto a coloro che mi consigliano di mollare il volontariato in ambulanza".
Poi Sabrina spiega perché, nonostante l'emergenza, non ha intenzione di lasciare il volontariato. "Faccio parte di chi è schierato in prima linea contro la lotta di un virus. Sono lieta e grata di sapere che al mondo ci sono persone disposte a rimboccarsi le maniche e versare sudore senza rendiconti personali, ma solo per il bene del prossimo. E' difficile da spiegare, ma ho il cuore pieno in una situazione veramente singolare. Sono fiera e orgogliosa di far parte di un gruppo rimasto così unito, nonostante i pericoli. Quando ho visto la mia immagine riflessa nello specchio, vestita e imbardata come un omino Michelin, non ho avuto ansia, timore o paura. Mi sono sentita fiera. Non c'è supereroe, idolo o mito che possa essere paragonato a quello che ho visto ieri sera seguendo la dedizione, la pazienza e lo spirito immenso di medici, infermieri, oss e soccorritori. Spesso non notiamo queste persone, ci perdiamo in sciocchezze, in cose materiali, in cose superficiali e futili".
"Mi è venuta in mente - conclude - la canzone di Mengoni, quando dice: "Credo negli esseri umani che hanno coraggio di essere umani". Questo nostro essere umani non si vede quanto in queste situazioni. E' bellissimo, ma dovremmo ricordarcelo più spesso e far più caso al bene che ci vogliamo anche quando siamo indaffarati, svogliati o lontani. Dovremmo far più caso alle ricchezze che abbiamo, non a quello che ci manca. Non incoraggio gli altri a fare quello che faccio io. Non è un obbligo, ma una scelta. E la mia è dettata dalla passione. In questo periodo state a casa, ad uscire ci pensiamo noi per voi".
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