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Coronavirus, in Italia frenano i contagi: 3.039 in più | Ministro Speranza: "Indice contagio è sotto dato 1"

Istituto Superiore di Sanità: "La flessione non significa tana libera tutti. Fiducia su dl "Cura Italia", salta il dialogo governo-opposizione

Cala il numero dei nuovi contagiati da coronavirus in Italia: sono, infatti, 3.039 i casi in più contro i 3.599 di lunedì. Diminuisce anche il numero dei morti, 604 contro 636, e scende il numero dei ricoveri in terapia intensiva, 106 in meno (3.792 in tutto) come anche quello dei ricoverati con sintomi, 258 in meno. In totale oggi in ospedale ci sono 28.718 persone. Speranza: "Indice contagio è sotto dato 1". 

Rispetto a lunedì, per esempio, le persone ricoverate con sintomi sono state 258 in meno e i ricoveri nei reparti di terapia intensiva si sono ridotti di 106 in 24 ore: un calo progressivo registrato ormai per il quarto giorno consecutivo. Sono segnali doppiamente positivi perché indicano che la pressione sugli ospedali si sta riducendo.

 

Anche il numero dei decessi prosegue la discesa rispetto alla settimana precedente e diventano decisamente più numerosi i guariti, con 500 in più in 24 ore, mentre va diminuendo il numero dei nuovi casi positivi. A proposito di questi ultimi, "la riduzione del loro numero sembra essere un effetto delle ulteriori misure di lockdown adottate il 22 marzo. Avere chiuso le attività non essenziali - ha detto il fisico Giorgio Sestili - è stato importante nel ridurre ulteriormente i contagi".

 

 

I numeri indicano che l'attuale decreto in scadenza il 13 aprile dovrà essere prorogato: "Ci dicono che per quella data sarà impossibile uscire dal lockdown. Forse - rilevano gli esperti - per allora potrebbe avvenire un allentamento di alcune misure per alcune attività lavorative, ma bisogna aver presente che per fine aprile il numero dei casi positivi sarà ancora elevato: anche se potranno esserci meno nuovi contagi giornalieri, sappiamo che non ci vuole nulla a ricreare in breve tempo una forte emergenza sanitaria".

 

Invita alla cautela anche l'epidemiologo dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) Giovanni Rezza: "Finalmente sembra che si veda riduzione nel numero dei nuovi casi, ma siamo ancora cauti prima di tirare un sospiro di sollievo", ha detto nella conferenza stampa della Protezione civile. "Dobbiamo tenere a mente il fatto che questo virus resterà nella popolazione e che bisognerà ingaggiare una dura lotta. Questa - ha aggiunto - forse è stata una prima battaglia, ma bisogna continuare a mantenere rigorosamente tutte le misure di distanziamento sociale perché ogni rilassamento può significare una ripresa dell'infezione".

 

Ministro Speranza: "Indice contagio è sotto dato 1" "In questo momento l'indice di contagio R con zero è leggermente sotto il dato 1 ed è un risultato straordinario se pensiamo che eravamo a 3 o 4, ovvero
un soggetto positivo infettava fino a 3-4 persone, fino a qualche settimana fa", ha annunciato martedì sera il ministro della Salute Roberto Speranza a La7. Ma "non dobbiamo abbassare la guardia. Stiamo lavorando al domani ma anche nella fase 2 - ha detto - dovremo convivere col virus, perché il virus non scomparirà".

 

 

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Per questo, ha detto, al momento della fase 2 sarà importante essere in grado di fare diagnosi in tempi rapidi. La posizione dell'Istituto Superiore di Sanità, ha concluso, è che "ogni decisione debba essere improntata alla massima cautela perché il virus continuerà a circolare e questo potrà portare a nuovi picchi. Dovranno quindi essere mantenute alcune misure fondamentali in nome del principio di cautela". 

 

 

Fiducia su dl "Cura Italia", salta il dialogo governo-opposizione Se dal punto dell'epidemia i dati fanno ben sperare, sul fronte politico la tensione rimane alta. Non ci sarà unità nazionale, salvo colpi di scena dell'ultimo minuto governo e opposizione non riusciranno a fare fronte comune nemmeno per l'emergenza coronavirus. La tregua pare destinata a saltare sul decreto "Cura Italia": gli emendamenti di Lega, Fi e Fdi non passano, il governo blinda tutto con la fiducia e le polemiche tornano a salire di tono.

Per Giorgia Meloni, leader di Fdi, "con l'apposizione della fiducia sul decreto cura Italia viene smascherata la farsa della presunta volontà di condivisione da parte del governo Conte. Mi chiedo a cosa siano servite ore e ore di riunione con le opposizioni se la maggioranza aveva in mente di blindare il provvedimento". Prudente Matteo Salvini: "Decideranno gli italiani" se il governo sta operando bene, "noi stiamo cercando di collaborare, abbiamo portato le nostre proposte sui tavoli del governo. Tra qualche settimana gli italiani valuteranno chi ha fatto di più e chi ha fatto di meno".

 

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