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Nel 1943 il vicebrigadiere offrì la propria vita per salvare 22 civili innocenti. Nella cerimonia a Fiumicino, presenti il Comandante Generale, Salvatore Luongo, Alessandro D'Acquisto e i parenti di quei civili
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A 82 anni dalla sua morte, l'Arma dei Carabinieri ha commemorato Salvo D'Acquisto, vicebrigadiere insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare "alla memoria". Durante la cerimonia a Fiumicino, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma, Gen. C.A. Salvatore Luongo, il fratello del brigadiere, Alessandro D’Acquisto, ha deposto una corona d'alloro al monumento dedicato al fratello scomparso nel 1943, in segno di omaggio al coraggio e alla memoria di tutti i caduti.
La stele è stata benedetta dal cappellano militare della scuola ufficiali carabinieri, don Domenico Vendemmiati, ricordando il gesto eroico di D'Acquisto, che offrì la propria vita per salvare ventidue ostaggi innocenti, trasformando un dramma in un atto eterno di eroismo e di amore per la Patria.
Il 23 settembre 1943, durante l'occupazione tedesca, a Torrimpietra, vicino Roma, un'esplosione accidentale in una caserma tedesca provocò la morte di due soldati nazisti. Le forze di occupazione, in cerca di vendetta, arrestarono 22 civili, minacciando di fucilarli come rappresaglia, ma Salvo D'Acquisto si offrì volontariamente come unico responsabile dell'incidente, salvando le loro vite. Fu fucilato dai nazisti a soli 23 anni. Il suo sacrificio rimane uno dei gesti più alti di eroismo e solidarietà nella storia d'Italia, divenendo con gli anni un modello di dedizione al dovere e di amore per il prossimo.
Nel suo intervento alla cerimonia, il generale Luongo ha sottolineato come quel sacrificio continui a ispirare l'Arma e l'intera nazione: "Salvo D'Acquisto, con il suo "La mia vita in cambio di quella dei prigionieri", non salvò soltanto ventidue innocenti: donò all'Italia un simbolo eterno di coraggio, di amore per il prossimo e di rinascita morale. Oggi, la sua recente elevazione al titolo di Venerabile riconferma che quel sacrificio non fu solo un atto di eroismo, ma la più alta testimonianza di fede e di amore cristiano. Il suo esempio continua a guidare ogni giorno le donne e gli uomini dell'Arma".
A Fiumicino erano presenti autorità civili e militari, scolaresche e i familiari degli ex ostaggi, testimoniando come il nome di Salvo D'Acquisto continui a unire generazioni sotto il segno della memoria e dell’eroismo.
A seguire, presso la Caserma "Salvo D’Acquisto" di Roma, si è tenuta la benedizione del campanile eretto per sorreggere la campana dedicata all’Eroe, che riecheggerà come richiamo costante ai valori di coraggio, dedizione e servizio incarnati dal Vicebrigadiere.