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Cesare Battisti, le prime parole dal carcere: "Io umiliato al mio arrivo in Italia" | E Salvini: "Chiedi scusa e taci"

Il terrorista dei Pac sconterà i primi sei mesi in isolamento nella struttura di Oristano. Ai Radicali che lo hanno incontrato ha detto: "Mi considerano la persona che ero 40 anni fa"

Cesare Battisti, le prime parole dal carcere:
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Cesare Battisti ha incontrato, nel carcere di Oristano, gli esponenti dei Radicali Maurizio Turco e Irene Testa, insieme con gli avvocati Annamaria Uras e Rosaria Manconi, che hanno detto di averlo trovato "abbastanza bene, tranquillo".

Ma, hanno sottolineato, ha aggiunto "di essersi sentito umiliato e di non riconoscersi nella descrizione fatta della sua persona".

Un'osservazione a cui Matteo Salvini ha replicato, in diretta Facebook: "Leggevo su qualche sito che Battisti si lamenta: 'mi sono sentito umiliato' avrebbe detto a due esponenti dei Radicali. A parte il fatto che, con tutte le persone per bene che ci sono in Italia, andare a trovare un assassino comunista... ma ognuno fa quello che crede. Ma Battisti abbia dignità, abbia rispetto: chiedi scusa ai parenti, ai familiari a cu hai tolto il padre, il figlio. Tasi: abbi il buon gusto di tacere. Se sono triste perché Battisti si è sentito umiliato? Manco un po'".

Testa: "Sta leggendo 'Se questo è un uomo'" - A Irene Testa Battisti ha detto che sta leggendo "Se questo è un uomo" di Primo Levi. "Non si è lamentato - ha aggiunto la Testa - delle condizioni della vita carceraria, ha spiegato anzi che lo trattano bene. Ma ha detto di aver subito una sorta di maltrattamento perché non è la stessa persona di 40 anni fa, mentre è stato considerato, anche dai media, come se i reati li avesse commessi oggi".

In isolamento a Oristano - Battisti, che sconterà i primi sei mesi in isolamento, è uno dei 268 detenuti presenti nella struttura Oristanese: 34 sono detenuti comuni, i restanti sono associati nelle tre sezioni di alta sicurezza.

I Radicali: "Si nomini il garante dei detenuti" - Dopo l'incontro con Battisti, la Testa ha spiegato: "Stiamo facendo il sopralluogo annuale nelle carceri sarde per stigmatizzare il fatto che per due legislature di seguito non è stato nominato ancora il garante regionale per i diritti dei detenuti: la Sardegna è una delle poche regioni a non averlo".

"A Oristano trovato una situazione tutto sommato tranquilla, non abbiamo visto sovraffollamento - ha aggiunto - ma c'è una carenza di personale di polizia penitenziaria ed educatori che si aggira all'incirca sul 25%. Inoltre la struttura, costruita una decina di anni fa, ha problemi legati all'umidita' ed infiltrazioni".

Tra le criticità segnalate dai detenuti, spiega ancora Testa, la chiusura notturna dell'erogazione dell'acqua ("per effetto di una circolare del Dap nazionale") e le attese per ottenere per i detenuti che provengono da altri territori la relazione di sintesi dall'Uepe (Ufficio esecuzioni penali esterne) da altre regioni.