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Caso Orlandi, la Santa Sede: ricevuta la lettera della famiglia

I congiunti della ragazza scomparsa nel 1983 chiedono di aprire una tomba sospetta nel cimitero teutonico

Caso Orlandi, la Santa Sede: ricevuta la lettera della famiglia - foto 1
tgcom24

"Posso confermare che la lettera della famiglia di Emanuela Orlandi è stata ricevuta dal Cardinale Pietro Parolin e che verranno ora studiate le richieste rivolte nella lettera".

Lo ha detto il portavoce ad interim della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, rispondendo alle domande dei giornalisti.

Il direttore "ad interim" della Sala Stampa della Santa Sede Alessandro Gisotti, risponde così alle domande dei giornalisti sull'istanza (come riportato dal Corriere della Sera) che la famiglia della giovane scomparsa a Roma nel giugno 1983 ha presentato alla Segreteria di Stato, in particolare al cardinale Parolin, per chiedere informazioni su una tomba antica nel cimitero teutonico all`interno delle mura vaticane, che secondo alcune segnalazioni potrebbe custodire i resti di Emanuela Orlandi.

Legale degli Orlandi: "Intorno a quella tomba troppi misteri" - La famiglia Orlandi tramite il suo legale Laura Sgrò, ha presentato formale istanza al segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, per riaprire una tomba sospetta nel cimitero teutonico, campo santo custodito all'interno delle Mura vaticane. Appoggiato a una parete del cimitero, scrive il Corriere, c'è la statua di un angelo che tiene un foglio con la scritta in latino "Requiescat in pace", "Riposa in pace". Per terra una lastra con una scritta funeraria dedicata alla principessa Sofia e al principe Gustavo von Hohenlohe che nel 1857 fu nominato arcivescovo da papa Pio IX. L'estate scorsa una lettera con allegata la foto della tomba è stata recapitata all'avvocatessa Laura Sgrò che assiste la famiglia Orlandi: "Cercate dove indica l'angelo".

A quel punto sono state avviate indagini difensive effettuando verifiche sullo stato dei luoghi e si è scoperto che la tomba è stata aperta almeno una volta e che la datazione della statua è diversa da quella della lastra. Ma si è soprattutto "verificato che alcune persone erano state informate della possibilità che i resti di Emanuela Orlandi fossero stati nascosti nel cimitero teutonico". "Alcune fonti - è scritto nell'istanza depositata dall'avvocato Sgrò il 25 febbraio scorso - riferiscono che più persone da anni sono solite deporre i fiori in segno di pietà nei confronti dell'Orlandi che lì sarebbe seppellita. Per fugare ogni dubbio sul contenuto, si ritiene opportuno una ricerca negli archivi di ogni documento relativo a tale loculo per individuare chi vi risulti essere stato sepolto. In ogni caso si chiede l'apertura della tomba alla presenza della sottoscritta di un rappresentante della famiglia Orlandi e del nostro consulente tecnico, il dottor Giorgio Portera, affinché possa partecipare alle operazioni con tutte le garanzie necessarie vista la gravità del caso".