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Caso Chico Forti, a “Le Iene” i dubbi su movente e processo: "Molti testimoni chiave non hanno mai parlato"

Nuovo capitolo dell'inchiesta sull'italiano condannato a Miami per l'omicidio di Dale Pike. La trasmissione di Italia 1 indaga sulla figura di Thomas Knott

“Le Iene” tornano sul caso di Chico Forti, l’italiano che sta scontando negli Stati Uniti una condanna all’ergastolo e che da 20 anni non smette di professare la sua innocenza. Nell’ultima puntata l'inviato del programma di Italia 1 affronta il tema del movente che avrebbe portato Forti a uccidere a Miami, nel 1998, Dale Pike. Si tratterebbe di una presunta truffa ai danni di Tony Pike, padre della vittima, legata all’acquisto di un hotel a Ibiza, famoso ritrovo di vip e celebrità negli anni ’80 e ’90.

 

Durante il processo fu stabilito, però, che non c’erano elementi che provavano tale truffa. Molti dei testimoni che avrebbero scagionato Forti furono citati ma per un motivo o un altro non hanno mai deposto davanti alla giuria. Un altro possibile sospettato, inoltre, non fu mai indagato per l’omicidio. Si tratterebbe di Thomas Knott, che succesivamente e stato condannato per un'altra truffa ai danni di Pike.

 

“Se non c’è movente, e se non c’è truffa, quale sarebbe la motivazione per cui Chico Forti avrebbe dovuto pianificare l'uccisione di Pike?”, si chiede lo zio dell'italiano condannato a Miami.