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Violenza sulle donne, Napoli ricorda Tiziana Cantone dedicandole una panchina rossa

Alla cerimonia era presente anche la madre della ragazza che si è suicidata dopo che un suo video hard è finito sul web

La panchina rossa dedicata a Tiziana Cantone

"Tiziana era una ragazza come tante.

Le perversioni non le appartenevano, lo dico qui, in uno dei luoghi della Napoli bene, dove ci sono i veri pervertiti che si devono vergognare. Lei non ha mai fatto del male a nessuno ed è stata lapidata mediaticamente e abbandonata nell'indifferenza e nell'omerta' di tanti". Lo ha detto Maria Teresa Giglio, mamma di Tiziana Cantone, all'inaugurazione di una panchina
rossa in memoria della ragazza in Piazzetta Augusteo a Napoli.

In occasione della giornata contro la violenza sulle donne, in piazzetta Duca D'Aosta a Napoli è stata installata una panchina rossa dedicata alla memoria di Tiziana Cantone, la giovane 33enne di Mugnano di Napoli che nel 2016 si tolse la vita dopo la diffusione in rete di un suo video dal contenuto intimo. L'iniziativa è stata voluta dalla Commissione Pari opportunità della Regione Campania e dalla I Municipalità di Napoli ed ha visto il coinvolgimento di studenti del liceo "Umberto", del liceo "Mazzini" e della scuola secondaria "Tito Livio".

 

Alla cerimonia ha partecipato, accanto alle istituzioni cittadine e regionali e a rappresentanti delle forze dell'ordine, anche la madre di Tiziana, Maria Teresa Giglio. E proprio i ragazzi sono i principali destinatari del messaggio che le istituzioni hanno voluto lanciare con l'installazione della panchina per Tiziana. "Dobbiamo far capire ai nostri ragazzi che bisogna stare attenti a cosa pubblicano sui social, a quello che diffondono nella rete - ha affermato Natalia Sanna, presidente della Commissione Pari opportunità della Regione Campania - oggi siamo qui a testimoniare che bisogna essere uniti contro ogni forma di violenza e in particolare contro la violenza sulle donne". E per sensibilizzare le giovani generazioni al tema della violenza di genere e all'impatto che può avere il web, la Regione - come sottolineato da Sanna - ha avviato percorsi nelle scuole anche con il coinvolgimento della Polizia postale con l'obiettivo "di porre l'accento sulla necessità di rispettare la diversità in ogni sua forma sessuale, etnica, religiosa, culturale e di genere".

 

Sulla panchina è stata affissa una targa che recita: "Proteggi, dà rifugio, però prima proteggi te stessa. In ricordo di Tiziana Cantone". "Purtroppo oggi giorno il web è spesso utilizzato nella forma più sbagliata dai ragazzi e non solo - ha affermato il presidente della I Municipalità, Francesco De Giovanni - mi auguro che anche grazie a questa iniziativa i giovani possano capire il modo giusto di utilizzare internet e i social e riflettere rispetto alle conseguenze che possono derivare un cattivo uso".

 

La mamma di Tiziana Cantone: "Snobbata dalla Napoli bene" "Parlo - ha detto Maria Teresa Giglio -  che la conoscevano bene. Sono rimasta molto colpita dall'indifferenza della città di Napoli che lei amava molto. Ora Tiziana ha smesso di essere invisibile ed è riconosciuta per quello che era in realta', una ragazza meravigliosa, molto dolce ed empatica". La signora Giglio sottolinea il lavoro che sta
facendo contro la diffusione di quei video: "Ancora oggi c'è chi li posta - racconta - e i miei legali stanno lavorando. Tiziana rivive anche attraverso questa lotta che ha iniziato lei contro i colossi del web, società che guadagnano milioni sulla nostra pelle, che hanno nelle mani tutti i nostri dati sensibili. E' stato già condannato Facebook e ora la sua voce sono io, anche se l'hanno uccisa nell'anima fino ad ucciderla nel corpo perché non reggeva più quella gogna mediatica, fatta di merchandising, meme, parodie, su di lei si è fatto un commercio senza limiti. Ora grazie a questo team legale stiamo applicando un metodo per cancellare i contenuti illeciti. Ci hanno fatto credere che non c'era modo di rimuovere dal web quei contenuti, soprattutto su noi donne che siamo sempre vittime dello stigma di una cultura sessista e retrograda. Il modo c'e' grazie alle leggi che ci sono negli Usa sul Millennium Digital Copyright, siamo riusciti a individuare tutti i server che detengono questi video e quelli che contengono contenuti pedopornografici e si provvederà a punire queste belve".

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