Imbarcazione troppo grande: il miliardario francese costretto ad andarsene. In molti si infuriano: così infatti la città perde il turismo di lusso e tutto il suo indotto
A Napoli è stato vietato l'ingresso al porto al super yacht di Bernard Arnault, il miliardario patron di Lvmh, multinazionale cui fanno capo molte aziende di lusso. L'imbarcazione del 74enne imprenditore francese è infatti troppo grande per poter attraccare a Mergellina, l'unico porto di riferimento della città campana. Così colui che è considerato il secondo uomo più ricco al mondo è stato costretto a rimanere col suo "Symphony" da 101 metri al largo, vicino a Castel dell'Ovo. Ed è polemica per il mancato ammodernamento del porto turistico.
Grandi yacht al largo da Napoli - Al di là del singolo episodio, riportato da Il Corriere del Mezzogiorno, e della rabbia di Bernard Arnault che ha deciso di andarsene, l'episodio mette in luce l'inadeguatezza del porto che costringe i grandi yacht a girare al largo da Napoli. Nella stessa situazione, ad esempio, si ritrovò, nel 2019, il ricchissimo imprenditore americano Barry Diller che, possedendo uno dei più grandi yacht a vela privati al mondo, per motivi di sicurezza, con i suoi 90 metri di lunghezza, non ricevette il permesso di attraccare a Mergellina. Nel porto turistico, infatti, non possono entrare barche più lunghe di 75 metri.
Mancato ammodernamento - Inevitabile, dunque, che la questione abbia iniziato a far discutere, provocando anche diverse polemiche, a partire dal leader degli industriali partenopei Costanzo Jannotti Pecci, ma non solo. "Napoli paga il mancato ammodernamento del porto di Napoli, trasformato in succursale di quello di Salerno", ha tuonato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia in Campania. "È irragionevole attribuire le responsabilità alla Capitaneria, la quale si è limitata ad applicare le leggi", ha aggiunto.
"Napoli merita un porto all'altezza" - "Le responsabilità, piuttosto, sono di chi scientemente non ha sviluppato il porto di Napoli", ha spiegato ancora Martusciello. "Fino a quando non si comprenderà che Napoli è capoluogo di Regione e, in quanto tale, merita un porto all'altezza, saremo costretti a respingere le imbarcazioni di lusso", ha concluso. E questo rischia di tagliare fuori la città campana dal turismo di lusso e a tutto l'indotto che ne consegue.