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Napoli, morto 27enne colpito da rivale dopo lite su ex fidanzata

Colpito da tre colpi di pistola, Gianluca Coppola ha lottato tra la vita e la morte per 50 giorni ma non ce l'ha fatta. Per Antonio Felli, ora in carcere, l'accusa è omicidio volontario

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E' morto Gianluca Coppola, il 27enne ferito a colpi di pistola l'8 aprile a Casoria (Napoli). Il giovane era ricoverato in rianimazione dopo l'intervento chirurgico subito per l'estrazione dei proiettili sparati da Antonio Felli, ora in carcere, nel corso di una lite sulla ex fidanzata di quest'ultimo. Il 27enne aveva sviluppato una infezione polmonare dopo l'intervento.

Il ragazzo era stato sottoposto a intervento chirurgico per estrarre i tre proiettili calibro 7.65 che lo avevano colpito al collo e al torace. Uno era penetrato in un polmone causando una grave infezione contro la quale i medici, grazie alla forte fibra del 27 enne che aveva fatto sperare i suoi familiari, hanno combattuto per 50 giorni.

 

Gianluca Coppola, incensurato, poche settimane prima dell'agguato assunto in un supermercato della zona, si era fidanzato con la ex di Antonio Felli, un coetaneo ritenuto vicino ad ambienti della criminalità organizzata. Un "affronto" considerato intollerabile da Felli, che nel pomeriggio dell'8 aprile lo aveva affrontato nei pressi di un bar del centro di Casoria. Tra i due c'era stata, secondo alcuni testimoni, una violenta lite, prima dell'agguato. Dopo essersi allontanato per procurarsi una pistola calibro 7,65 e ritornare poi a bordo di uno scooter, Felli aveva intercettato Gianluca Coppola, che era in compagnia del padre a pochi passi da casa sua. Sei i colpi sparati, alla schiena, contro il rivale, tre dei quali andati a segno.

 

Felli aveva agito a volto scoperto in pieno pomeriggio, ostentando perfino la propria identità per dare, anche agli occhi dei testimoni oculari, poi reticenti di fronte agli investigatori, un carattere di esemplarità al proprio gesto. Poi era fuggito, rendendosi irreperibile per alcune settimane. Il padre di Gianluca, Roberto Coppola, aveva rivolto appelli anche televisivi ai testimoni dell' omicidio perché collaborassero con gli investigatori. Dopo essere stato riconosciuto grazie alle telecamere di sicurezza, Felli si era presentato il 30 aprile alla caserma di Casoria.

 

Secondo quanto emerso dalle indagini, tra Coppola e Felli ci sarebbe stato più di un litigio sulla ex fidanzata di Felli, che non accettava di essere stato abbandonato. L'ultima lite era degenerata in un corpo a corpo, circostanza confermata da un tirapugni di metallo trovato dai carabinieri nei pressi del bar dove i due rivali si erano affrontati.

 

Per Felli, detenuto nel carcere di Poggioreale, l'accusa è stata di tentativo di omicidio volontario aggravato da motivi abietti o futili, oltre alla detenzione ed al porto abusivo di armi, reati aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose. Adesso l'accusa si trasforma in omicidio volontario.

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