Cesare Battisti, lettera dal carcere: "Sono in pericolo per il terrorismo islamico"
"Sono già stato minacciato da Al Qaeda nel 2004 e dallʼIsis nel 2015"
Cesare Battisti si sente in "pericolo" nel carcere di Rossano, nel Cosentino, dove è rinchiuso nel reparto "Alta Sicurezza" per scontare l'ergastolo, dopo essere stato trasferito da Oristano. Lo scrive lo stesso Battisti in una lettera, sottolineando il timore di esporsi al "terrorismo islamico rappresentato dai detenuti nella sezione nella quale mi trovo" e ricordando di essere "stato minacciato da membri di Al Qaeda nel 2004".
Nella lettera, inviata al Garante nazionale dei detenuti, Battisti sottolinea di essere finito nel mirino del terrorismo islamico nel 2004 "per avere preso posizione pubblica contro il velo islamico e l'atroce discriminazione delle donne", e una seconda volta nel 2015 "per avere pubblicamente criticato operato dell'Isis in Siria". Inoltre Battisti spiega che da marzo stra scrivendo "un libro che tratta la carneficina dell'isola nel Rojava", in Siria.
Intanto il legale di Battisti, che parla di "trasferimento assurdo" e di "trattamento non consono al suo reale stato e ulteriormente penalizzante", annuncia che verrà nuovamente proposta l'istanza per il declassamento come detenuto di alta sorveglianza.
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