Papa Francesco a Matera: se alziamo i muri ne resteremo imprigionati
Il pontefice in occasione della Messa che chiude il Congresso eucaristico nazionale della Cei: "Non rimaniamo indifferenti davanti ad ingiustizie e soprusi
"Il nostro futuro eterno dipende da questa vita presente: se scaviamo adesso un abisso con i fratelli e le sorelle, ci 'scaviamo la fossa' per il dopo; se alziamo adesso dei muri, restiamo imprigionati nella solitudine e nella morte anche dopo".
Lo ha detto Papa Francesco nell'omelia della Messa a Matera che chiude il Congresso eucaristico nazionale della Cei. "Non sempre sulla tavola del mondo il pane è condiviso, non sempre emana il profumo della comunione e non sempre è spezzato nella giustizia", ha ricordato.
Non rimaniamo indifferenti davanti ad ingiustizie e soprusi - "Le ingiustizie, le disparità, le risorse della terra distribuite in modo iniquo, i soprusi dei potenti nei confronti dei deboli, l'indifferenza verso il grido dei poveri, l'abisso che ogni giorno scaviamo generando emarginazione non possono lasciarci indifferenti", ha detto ancora Francesco, sottolineando come "oggi, insieme, riconosciamo che l'Eucaristia è profezia di un mondo nuovo, è la presenza di Gesù che ci chiede di impegnarci perché accada un'effettiva conversione: dall'indifferenza alla compassione, dallo spreco alla condivisione, dall'egoismo all'amore, dall'individualismo alla fraternità".
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