Gettato nel fiume

Moncalieri, quindicenne disabile rapito e torturato da una baby gang nella notte di Halloween

Il ragazzo sarebbe stato attirato con un pretesto, poi rasato e bruciato con una sigaretta. I carabinieri indagano su un gruppo di coetanei, mentre la comunità resta sconvolta

02 Nov 2025 - 22:19
 © ansa

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Un quindicenne con disabilità è stato sequestrato, picchiato e torturato nella notte di Halloween a Moncalieri, alle porte di Torino. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la vittima sarebbe stata attirata con una scusa da un gruppo di coetanei, portata lungo la Dora e poi sottoposta a una serie di violenze. I ragazzi lo avrebbero rasato a forza, bruciato con una sigaretta sulla caviglia e infine gettato nel fiume. Nonostante lo shock e le ferite, il giovane è riuscito a tornare a riva e a chiedere aiuto. È stato soccorso dai sanitari del 118 e trasportato all'ospedale Santa Croce di Moncalieri, dove è stato medicato e trattenuto per accertamenti.

La dinamica dell'aggressione e il sequestro lungo la Dora

 La vicenda si consuma in un'area isolata lungo il corso d'acqua, poco distante dal centro abitato. Secondo le prime informazioni, la baby gang avrebbe attirato il ragazzo con un pretesto per poi aggredirlo e costringerlo a subire umiliazioni fisiche e psicologiche. Dopo avergli rasato i capelli e spento una sigaretta sulla pelle, i responsabili lo avrebbero spinto in acqua, lasciandolo da solo nel buio. Le urla del giovane, udite da alcune persone di passaggio, hanno consentito di attivare i soccorsi in tempi rapidi.

La fuga e i soccorsi: il quindicenne riesce a salvarsi

 Nonostante la paura e il freddo, il quindicenne riesce a raggiungere la riva e a mettersi in salvo. Poco dopo bussa a un'abitazione nei pressi del corso Roma chiedendo aiuto. Gli operatori del 118 lo trovano infreddolito, con segni evidenti di percosse e bruciature. Trasportato all'ospedale Santa Croce, viene medicato e dimesso dopo alcune ore. La struttura sanitaria segnala l'episodio ai carabinieri, dando impulso formale all'inchiesta.

Le indagini dei carabinieri e le ipotesi di reato

 Le indagini sono affidate ai carabinieri della compagnia di Moncalieri, che stanno ricostruendo i movimenti del gruppo e analizzando eventuali filmati di videosorveglianza. Gli investigatori stanno procedendo all'identificazione dei partecipanti, presumibilmente adolescenti o poco più che maggiorenni. Al momento, tra le ipotesi al vaglio figurano il sequestro di persona e le lesioni aggravate; non si escludono ulteriori contestazioni alla luce degli accertamenti in corso. Gli inquirenti lavorano anche per chiarire il movente e l'eventuale premeditazione.

Il contesto sociale e la reazione della comunità di Moncalieri

 La notizia scuote la città: istituzioni locali, associazioni e scuole esprimono vicinanza alla famiglia e condanna per l'accaduto. In queste ore si moltiplicano proposte di incontri educativi su prevenzione del bullismo e gestione dei conflitti tra adolescenti. La rete territoriale valuta un rafforzamento di sportelli di ascolto e percorsi di supporto psicologico rivolti a studenti e famiglie, con l'obiettivo di intercettare situazioni di fragilità prima che degenerino in violenza.

Allarme baby gang: precedenti episodi di violenza giovanile in Piemonte

 L'episodio riporta l'attenzione su un fenomeno già emerso in altre aree del Piemonte, con aggressioni di gruppo ai danni di coetanei più vulnerabili e talvolta con la condivisione dei video sui social. Le forze dell'ordine annunciano controlli mirati nei luoghi di ritrovo e lungo gli argini dei fiumi, soprattutto nelle ore serali e nei fine settimana. Le scuole sono invitate a collaborare con tavoli permanenti di prevenzione per monitorare segnali di disagio e favorire interventi tempestivi. Le indagini sono ancora in corso e i carabinieri stanno raccogliendo testimonianze e immagini di videosorveglianza per accertare le responsabilità di tutti i coinvolti.