Indagato il presidente del tribunale
Finisce nella bufera il Palazzo di Giustizia di Imperia. Il presidente del tribunale, Gianfranco Boccalatte, è indagato nell'ambito di un'inchiesta per millantato credito e corruzione in atti giudiziari, per cui il suo autista, Giuseppe Fasolo, è stato portato in carcere. Nel mirino ci sono presunti favori a tre sorvegliati speciali di origine calabrese legati alla 'ndrangheta e indagati nella stessa inchiesta.
L'indagine è coordinata dalla procura di Torino, competente sui magistrati della Liguria, e viene condotta dai carabinieri del capoluogo piemontese insieme ai colleghi di Imperia, che hanno fatto irruzione in tribunale, acquisendo diversa documentazione e perquisendo l'ufficio di Fasolo.
Nel mirino del procuratore generale di Torino Giancarlo Caselli, che segue la vicenda in prima persona, ci sarebbero dunque presunti favori concessi a tre sorvegliati speciali. Secondo l'accusa, avrebbero ottenuto riduzioni o attenuazioni di pena. Provvedimenti che, di norma, vengono assunti dal presidente del Tribunale. Per questo motivo a finire nel registro degli indagati è stato Boccalatte, mentre sempre secondo gli inquirenti il suo autista, assolto in passato dall'accusa di ricettazioni di corpi di reato quando prestava servizio al tribunale di Sanremo, avrebbe agito come mediatore.
"Il presidente Boccalatte è stato iscritto nel registro degli indagati per chiarire ogni dubbio", ha spiegato il procuratore Caselli. "Nei suoi confronti sono stati fatti vari accertamenti - ha aggiunto il magistrato - e lui ha offerto ampia collaborazione".
Tra i reati contestato al suo autista, l'unico ad essere finito in carcere, c'è anche quello di millantato credito. Per l'operazione eseguita è stato chiesto anche l'appoggio del tribunale di Sanremo. Quattro avvocati, tre della provincia di Imperia e uno del foro di Genova, sono stati ascoltati come persone informate dei fatti. L'inchiesta è ancora coperta dal massimo riserbo. Fasolo, difeso dall'avvocato Alessandro Mager, è detenuto al carcere di Torino, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Presidente del tribunale di Imperia dal 2009, Boccalatte, 67 anni, è molto noto in Riviera, dove è stato in predicato per diventare sindaco di Sanremo e, più di recente, presidente del Casinò della Città dei Fiori.
Da tempo la zona di Imperia è stata teatro di episodi come roghi di auto e camion incendiati. Dono diverse le incheiste che sono state aperte per fare chiarezza sul voto di scambio tra politici locali e clan. A Donatella Albano, consigliere comunale del Pd a Bordighera, è stata concessa la scorta dopo essere stata minacciata per la sua contrarietà a slot machine e le sue denunce su infiltrazioni malavitose.
Come scrive il "Corriere della Sera", sembra che alla base di questa situazione difficile ci sia la famiglia calabrese Pellegrino-Barilaro. Si parla, come sottolinea il procuratore capo di Sanremo, di una sotterranea "guerra fra i clan" per controllare il territorio di frontiera.