cronaca

"Basta parlar male di Yara"

30 Nov 2010 - 10:06

Duro sfogo della mamma di Yara a quattro giorni dalla scomparsa della figlia. "Yara con questa storia non c'entra: non si è allontanata volontariamente, non lo avrebbe mai fatto - ha detto all'Eco di Bergamo -. Un colpo di testa? Non è da lei". "Su questa vicenda si sta cominciando a fare troppa pubblicità negativa, sia nei confronti di mia figlia, sia di Brembate Sopra, che non lo merita", ha aggiunto.

Per la famiglia sono ore di angoscia. Da venerdì sera la casa dei Gambirasio è assediata da fotografi e giornalisti e il sindaco ha emesso un'ordinanza che vieta ai furgoni delle dirette tv di avvicinarsi all'abitazione.

"Non abbiamo ricevuto alcuna novità per il momento, restiamo in attesa", ha detto la mamma di Yara, prima di ritirarsi nel silenzio dietro il portone di casa in via Rampinelli. Sulla vicenda gli inquirenti mantengono uno stretto riserbo e le indagini proseguono senza clamori. L'unica cosa certa, per chi la conosce bene, è che Yara non è scappata. Scuola, famiglia e ginnastica erano la sua vita. Mai nessun brutto voto, nessun litigio o delusione particolare che possa spiegare un gesto di ribellione.

"Yara aveva appena ritirato la pagellina scolastica e i voti erano tutti molto buoni", ha spiegato sabato la madre. Ottimi anche i risultati ottenuti in ambito sportivo, fra cui spicca una medaglia d'oro ai campionati nazionali di Fiuggi nel 2009 e un successo nel 2010 a Pesaro.

Niente, dunque, sembra far pensare a una fuga volontaria della 13enne. Da casa non manca nulla di Yara. Vestiti e oggetti personali sono al loro posto e anche gli investigatori sembrano molto scettici sull'ipotesi di un allontamento volontario della ragazzina.

Ricerche infruttuose in cantiere
Si sono concentrate in un cantiere alle porte di Brembate Sopra (Bergamo) le ricerche di Yara Gambirasio. Carabinieri e Vigili del fuoco insieme a unità cinofile e uomini della scientifica hanno passato al setaccio per ore l'area dove è in costruzione un centro commerciale, nella zona in cui secondo i riscontri tecnici si sarebbe diretto il cellulare della ragazza prima di essere spento.

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