cronaca

Puglia, imprenditori trovati morti

28 Nov 2010 - 11:04

I corpi carbonizzati dei due imprenditori turistici, scomparsi il 18 novembre scorso da Vieste, sono stati trovati in un'auto. Il ritrovamento, fatto da carabinieri e uomini del Corpo forestale dello Stato, è avvenuto durante una battuta di ricerca in località "Posta Telegrafo", tra Peschici e Vieste, nel Gargano. Le vittime sono Giovanni e Martino Piscopo, di 51 e 45 anni. Per terra i carabinieri hanno trovato sette bossoli.

I due, gestori del villaggio vacanze "Sfinalicchio", erano scomparsi dieci giorni fa alla periferia di Vieste mentre, a bordo del loro motofurgone, andavano a raccogliere olive. Dovrebbe trattarsi di un caso di lupara bianca: i due fratelli potrebbero aver visto qualcosa che non dovevano vedere.

I due erano entrambi amministratori del centro vacanze "Sfinalicchio", un villaggio a tre stelle nel Gargano. Giovanni era amministratore unico della società mentre il fratello Martino faceva parte del consiglio di amministrazione. Il centro vacanze sorge a circa 100 metri dal mare e prende il nome dalla baia Sfinalicchio che si trova sulla litoranea Vieste-Peschici.

Alcuni proiettili - a quanto si è appreso - sono stati sparati contro la fiancata del mezzo, altri all'interno, contro i Piscopo.

Procura Bari: "Mafia torna a colpire"
"Le modalità del duplice omicidio dei fratelli di Vieste, gli imprenditori Giovanni e Martino Piscopo, dimostrano che la mafia è tornata a colpire sul Gargano in maniera efferata e violenta''. Lo afferma in una nota la procura di Bari. ''La procura distrettuale antimafia di Bari - prosegue il comunicato - intende dare una risposta altrettanto incisiva e immediata. Per questo già lunedì il procuratore, Antonio Laudati, ha convocato nel suo ufficio un coordinamento delle forze investigative coinvolte (le procure di Foggia e Lucera e i carabinieri di Foggia e dei Ros) per stabilire, in maniera sinergica, operazioni di contrasto alla criminalità organizzata''.

Sequestratori erano su tre auto
L'Alfa Romeo 156 station wagon bruciata sulla quale sono stati trovati i cadaveri carbonizzati dei fratelli Giovanni e Martino Piscopo, è una delle auto che Giuseppe Piscopo, fratello delle vittime, ha visto sfrecciare lungo la litoranea Vieste-Peschici nei momenti immediatamente precedenti la scomparsa dei due congiunti. Lo si apprende da fonti investigative che ipotizzano che il commando che ha sequestrato e ucciso i due fratelli abbia utilizzato tre auto. Un'altra autovettura, un'Audi, era stata trovata bruciata il
giorno dopo la scomparsa dei fratelli a qualche chilometro di distanza dal luogo in cui i due erano stati sequestrati.

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