cronaca

"Intorno a boss cerchio si stringe"

18 Nov 2010 - 12:35

"Attorno ai vertici della criminalità organizzata il cerchio si sta stringendo". A sostenerlo, dopo l'arresto del boss dei Casalesi, Antonio Iovine, è il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. "I mafiosi arrestati sono 6.754 - ha sottolineato il ministro - e i latitanti di massima pericolosità 28. Ne mancano solo due: Matteo Messina Denaro e Michele Zagaria". Ma, per Maroni, presto anche loro saranno assicurati alla giustizia.

Maroni ha portato in Consiglio dei ministri la sua relazione con tutti i dettagli sulla lotta alla criminalità organizzata da lui condotta. Se sono state arrestate 6.754 persone, sono 410 i latitanti finiti in manette e soprattutto 28 (su 30) quelli di massima pericolosità che sono stati assicurati alla giustizia, mentre sono stati sequestrati 35.601 beni per un valore di 17,854 miliardi e sequestrati conti correnti ai mafiosi per 2,259 miliardi.

"Rispetto ai periodi precedenti - sostiene Maroni - c'è un incremento dei beni sequestrati del 523%. Anche in queste ultime ore la Procura di Reggio Calabria ha sequestrato 200 milioni di euro alla 'ndrangheta. Questa è l'antimafia dei fatti e risultati, cui mi onoro di appartenere".

Dai sequestri ai beni della mafia, ha aggiunto il ministro dell'Interno, arriva "denaro contante che dal primo gennaio dell'anno prossimo sarà utilizzato per le finalità dei ministeri dell'Interno e della Giustizia. Sono risultati straordinari", ha continuato Maroni, dicendo che a tutto questo si è aggiunta anche "la cattura del superboss Iovine".

A Casal di Principe: "Con la camorra si stava meglio"
Non si festeggia l'avvenimento, però, a Casal di Principe, storica roccaforte dei Casalesei. Nel pieno centro cittadino, lungo corso Umberto, non c'è quasi nessuna che dica di essere "contento" per l'arresto di Iovine. Anzi, gli interpellati rispondono che "quando a governare questa terra c'era la camorra, si viveva meglio. Ora che c'è lo Stato siamo rovinati".

"Il discorso è semplice - dice Antonio Diana, panettiere -. Qui tutti rubano, i politici come i boss. Ma la differenza è che mentre i boss mangiano la torta ma ti danno anche una fetta, i politici mangiano solo per i fatti loro".

Tra gli abitanti di Casal di Principe c'è chi descrive i camorristi come "cattolici, educati, rispettosi". "I politici qui non ti stringono neanche la mano - dice Marcello Della Bona -. I boss ti salutano, sono educati, ti rispettano". E ancora Diana racconta che Iovine se lo ricorda da quando era piccolo: "Io frequentavo la prima media, lui la terza. E' sempre stato un bravo ragazzo. Se sono contento che lo hanno arrestato? Da un punto di vista umano mi dispiace". Laura D'Alessandro, di Casale, da circa dieci anni è tornata nella sua terra dalla Germania. E dice: "L'arresto di Iovine ci ha finiti di rovinare. Qui lo volete capire o no che non c'è lavoro e che da quando e' arrivato lo Stato qui è tutto fermo". Infine, gli abitanti se la prendono anche con Roberto Saviano. "Noi casalesi, secondo voi, perdiamo il tempo a minacciare una mosca, un bambino? - dice Marcello Della Bona - Lui quelle cose le dice solo in tv, venga qui a dirle. Lui ci ha solo rovinato".

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