Michele Misseri avrebbe tentato in diversi modi di far cadere su di lui l'attenzione per far capire che sapeva quale sorte fosse toccata alla nipote. E' quanto emerge dall'ultimo interrogatorio dell'uomo. Il 28 settembre Misseri venne sentito sulla scomparsa di Sarah e disse di averla cercata in contrada Mosca, mentre le ricerche erano orientate ad Avetrana. "Come ho trovato il cellulare così troverò pure Sarah", disse ai carabinieri.
Il 28 settembre l'uomo venne sentito per la prima volta dai carabinieri sulla scomparsa di Sarah e disse di averla cercata in contrada Mosca, cioé là dove l'aveva in realtà seppellita, mentre le ricerche erano orientate ad Avetrana e sulla litoranea. "Conosco i particolari - disse agli inquirenti - perché quelli sono terreni miei".
Qualche giorno dopo, alla moglie Cosima che indicava la pista di San Pancrazio Salentino (Brindisi) dove risiedono alcuni parenti di Sarah, Michele rispose indirettamente a verbale davanti al pm: "No, Mimì, la pista non ci sta né a San Pancrazio né a Torricella, la pista sta ad Avetrana". "Quasi volevo dire - spiega il contadino - io sono andato a portarla nel pozzo".