Una rivoltella calibro 9 è stata trovata nell'androne dell'abitazione palermitana di Massimo Ciancimino, il supertestimone che da mesi racconta ai magistrati di Palermo i retroscena della cosiddetta "trattativa" tra lo Stato e Cosa nostra. La polizia scientifica e altri uomini delle forze dell'ordine hanno eseguito un sopralluogo. Ciancimino: "Spero solo che nessuno faccia del male alla mia famiglia".
"Combatto comunque una guerra persa in partenza". Massimo Ciancimino ha commentato così il ritrovamento della pistola. L'arma, calibro 9 e carica, era nel vano contatori. Sarà adesso sottoposta a esami dalla Scientifica. La notte scorsa uno sconosciuto aveva suonato il campanello del citofono ed era andato via. Ciancimino è stato più volte minacciato con lettere anonime e proiettili inviatigli per posta.
Interrogata la vedova di Vito Ciancimino
L'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito Ciancimino incontrò l'allora imprenditore Silvio Berlusconi in tre occasioni, a Milano, dopo il '72. A due dei colloqui, avvenuti in un ristorante di Milano, partecipò anche Epifania Scardino, moglie del politico corleonese. A confermarlo ai pm di Palermo Paolo Guido e Nino Di Matteo, durante un interrogatorio è stata la stessa vedova. La donna, sentita alla presenza dell'avvocato, ha anche ricordato che i due parlarono di affari.
E' la prima volta che Scardino rivela ai pm la sua presenza ai colloqui tra Berlusconi e il marito. Interrogata a luglio e settembre scorsi, infatti, aveva riferito di aver saputo dall'ex sindaco che i due si erano visti tre volte, ma non aveva fatto cenno alla sua partecipazione.