La Procura di Milano ha sequestrato un'area di 300mila metri quadrati per irregolarità nelle bonifiche autorizzate dal Comune di Milano e per la presenza di metalli tossici e diossina. L'area, che si trova in zona Bisceglie, è stata recentemente indicata dall'amministrazione comunale per ospitare un progetto di riqualificazione in vista dell'Expo.
A richiedere il sequestro dell'area sono stati il pm di Milano, Paola Pirotta, e il procuratore aggiunto Alfredo Robledo. I terreni non fanno parte di quelli che rientrano nel "perimetro" dell'Expo, ma sono stati indicati dall'amministrazione comunale nell'ambito di un progetto di riqualificazione, in particolar modo dei parchi a ovest della città, in vista dell'esposizione universale del 2015.
Sui terreni stavano cominciando lavori di costruzione, bloccati dall'intervento della magistratura che ha rilevato che la falda acquifera sottostante è inquinata da metalli tossici, pesticidi, diossina, solventi e altre sostanze cancerogene. In particolare, stando all'indagine, i terreni, che sorgono nella zona dell'ex cava di Geminiano, sarebbero stati inquinati da rifiuti tossici buttati nella cava. Nell'inchiesta sono indagate alcune persone e vengono ipotizzati i reati di avvelenamento delle acque, omessa bonifica e gestione di discarica. La società Expo non risulta in alcun modo coinvolta.