I verbali delle indagini sull'omicidio di Sarah Scazzi
Verbale Misseri sintetizzato dagli investigatori.
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«La mattina del 26 agosto 2010 mi sono alzato alle ore 3 circa. Verso le 5,30 mi sono sentito al telefono
con mio fratello Carmine con il quale dovevo recarmi in campagna per lavorare su incarico del
proprietario. Mio fratello mi disse di acquistare due lattine di olio agricolo che servivano per effettuare il
lavoro. Mi sono trattenuto in Avetrana fino alle 8,40. Prelevato il prodotto, ho raggiunto mio fratello e con
lui ho lavorato fino alle 13 oppure alle 12. Poi sono rincasato. Sono andato in cucina e ho pranzato. In
casa cera Sabrina, non ricordo se fosse presente anche mia moglie. Dopo aver finito di pranzare è
venuta mia figlia Sabrina per dirmi che era successo «un guaio in cantina». Mi sono recato con lei in
cantina e ho trovato il corpo esanime di Sarah. Intorno al collo della ragazza cera una corda
attorcigliata più volte. Non escludo che potesse essere una cintura anziché una corda. Quindi in seguito
ho prelevato il corpo della ragazza e lho portato dove poi è stato trovato».
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Questa prima parte dellinterrogatorio viene sospesa per circa unora. dalle 16,10 alle 17,04. .
Poi Misseri parla ancora .
«Ribadisco che dopo aver pranzato mi sono seduto sulla sedia a sdraio e mi sono addormentato.
Quando sono rincasato ho trovato mia moglie, Sabrina e Sarah che pranzavano in cucina. Io ho
pranzato nel cucinino. Mentre dormivo sono stato svegliato da Sabrina che mi invitatava a seguirlo in
garage perché era successo un guaio. Quando sono arrivato in garage ho visto Sarah con una cintura
avvolta intorno al collo.
Ho detto a mia figlia: «Cosa hai fatto?». E lei mi ha risposto alterata affermando: «Tanto mi dava
fastidio». Quindi dopo pochi minuti e dopo aver concordato con lei che mi sarei accollato la
responsabilità della morte di Sarah lei usciva perché stava arrivando Mariangela.
Mentre nascondevo il corpo di Sarah sentivo squillare il cellulare della stessa della cui presenza non mi
ero ancora accorto. Mentre lo prendevo cadeva la batteria. Caricavo Sarah sulla mia autovettura
Marbella e la portavo nel luogo dove è stata trovata. In garage rimanevano le scarpe infradito della
ragazza che Sabrina avrà nascosto. Confermo lepisodio del vilipendio del cadavere di Sarah di cui ho
parlato negli interrogatori precedenti e confermo anche lepisodio delle molestie sessuali verificate nei
giorni precedenti della scomparsa di Sarah di cui ho parlato nei precedenti interrogatori. Ritornato a
casa da contrada Mosca sono andato a raccogliere i fagiolini. Dopodichè sono andato nei pressi della
caserma dei Carabinieri e ho depositato il cellulare di Sarah per farlo ritrovare a qualcuno e sono
rientrato nella mia abitazione e alla sera ho visto di nuovo mia moglie e mia figlia.
Nei giorni successivi non ho chiesto a Sabrina il perché aveva compiuto quel gesto nei confronti di
Sarah. Mia moglie non ha mai saputo nulla sui fatti da me descritti. Sabrina sapeva che il cellulare di
Sarah lo avevo io e quello che ho fatto trovare il 29 era proprio quello di Sarah».
Trascrizione interrogatorio
Misseri: Dopo che ho finito di mangiare mi ha chiamato Sabrina, ha detto papà vieni in garage che è
successa una cosa. Quindi sono sceso, cera Sarah che stava a terra, stava con le mani verso il
portone e aveva la corda attorcigliata al collo.
Pm: Ma era una corda o un altro oggetto?
Misseri: No, una corda era, era troppo stretta perché non poteva respirare
solo che al togliere che ho
fatto io. ..perchè aveva tanti nodi, a toglierla le ho fatto qualche cicatrice al collo, poi prima che venisse
qualcuno lho presa e lho portata via dove labbiamo trovata (
) Ha detto: Papà è successa una cosa
che stavamo giocando ed è scivolata ed è caduta Sarah. Secondo me, per far vedere che è stato un
suicidio gli ha messo la corda.
Pm.: Era presente Cosima?
M.: Stava sempre a letto.
Pm.: Giocavano in garage?
M.: In garage dice che giocavano (
)
Pm.: Quello che stai dicendo purtroppo contrasta con tutto quello che noi abbiamo. Se tu non vuoi
parlare non succede niente.
Bruzzone: Adesso, Michele, lo devi fare è il momento giusto.
M.: Cera un cinta
E stato con la cinta
Pm.: Liberati, finalmente.
M.: Nel garage lho trovata. Se poi è successo da unaltra parte, se lhanno trascinata, non lo so. Però
lho trovata in garage.
Pm.: Lha trascinata chi?
Galoppa: Dì la verità, Michè
M.: Se lè tirata Sabrina in garage
Dopo che stavo dormendo è venuta Sabrina e ha detto: papà vieni
un attimo che è successo qualche cosa e sono sceso
dal por toncino
e ho visto Sarah e ho
detto «Ma che hai combinato»?
Pm: A terra dove?
M: Quando entri sul lato destro. Ha detto: «Già comunque mi stava dando pure fastidio». E ho detto e
mò la responsabilità me la prendo tutta io
Allora ho messo un cartone sopra , ho tolto la cinta che
aveva al collo
ho messo un cartone sopra pure per la gente che passava e in quel momento è andata
con Mariangela. Allora mi sono dato da fare per metterla nel cofano della macchina, lho coperta bene,
ho messo una zappa sopra, se serviva, e in quel momento li ho aspettato che è tornata con Mariangela
e hanno detto: «è tornata Sarah?». E ho detto no, non ho visto nessuno.
Pm: Dopo quanto esce Sabrina perché sta arrivando Mariangela.
M: Una decina di minuti è rimasta nel garage.
Pm: Dieci minuti sono tanti.
M: Lei stava attenta se passava qualcuno e io ho trovato il cartone per metterlo sopra
.il cellulare ha
squillato che cera ancora fuori Mariangela dopo due, tre minuti è squillato.
Pm: Quando stava Sabrina?
M.: No.
Bruzzone: No, no!
M: No due o tre minuti da quando era uscita fuori Sabrina.
Pm.: Perché hai tirato fuori il telefono dal fuoco?
M.: Perché mi sentivo in colpa è vero che la colpa me la stavo prendendo tutta io, però io stavo
morendo, allora il telefono lho messo davanti alla caserma dei carabinieri, se trovavano il telefono
dicevo io, perché non avevo il coraggio di costituirmi
dicevo io, tutte le impronte mie stavano lì sopra,
tutte stavano. Io ho pensato così.