Rolando Degli Angioli, il medico che visitò Stefano Cucchi e cercò di aiutarlo chiedendone il ricovero, è indagato. Le accuse nei suoi confronti sono di falso, violenza privata, abuso di autorità contro detenuti con l'aggravante di aver commesso il fatto con abuso dei poteri o comunque in violazione dei doveri inerenti la pubblica funzione rivestita. Il dottore avrebbe legato al letto un detenuto mentre gli inseriva un catetere vescicale.
Degli Angioli, impose il trattamento sanitario, peraltro non necessario a Julien Jean Gerard Monnet l'uomo che nel luglio 2008 venne arrestato per aver ridotto in fin di vita la figlioletta di cinque anni. Monnet era stato portato nel carcere di Regina Coeli dove lavorava il dottor Degli Angioli.
Nell'inchiesta del pm Francesco Scavo, è indagato anche un infermiere che era in servizio nel carcere della capitale. Gli accertamenti sono partiti sia da una segnalazione del medico che in seguito ha avuto in cura Monnet, che alcune risultanze investigative svolte nell'ambito del caso Cucchi. Secondo quanto si è appreso a breve si avvierà una rogatoria internazionale per sentire Monnet. Il transalpino è assistito dagli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni Silverij.
"Il dottor Degli Angioli non ha mai inserito il catetere vescicale a Julien Monnet. Comunque questo tipo di intervento, per lo stato di contenzione in cui era tenuto il soggetto in questione, poteva anche ritenersi opportuna". Così ha affermato l'avvocato Marco Maria Monaco, difensore di Degli Angioli, in merito al procedimento che riguarda il suo assistito.
Nell'agosto scorso in una interrogazione al consiglio provinciale, venne denunciato il fatto che Degli Angioli fosse vittima di mobbing e ostracismo all'interno del carcere, dopo la sua presa di posizione per la vicenda Cucchi. Il medico infatti dopo aver visitato il giova definì il suo caso di estrema urgenza e provò a farlo portare subito in ospedale.