cronaca

Maltempo, evacuazioni nel Mantovano

03 Nov 2010 - 19:40

Il sindaco di Mantova ha emesso un'ordinanza di evacuazione, in via precauzionale, per cinque famiglie - otto persone in totale - che abitano nella zona golenale del Mincio a Formigosa in vista di una piena del Po, dopo le piogge dei giorni scorsi. Il livello del fiume sta infatti aumentando ed è attesa l'ondata massima. Tutti gli sgomberati  hanno già trovato sistemazione per la notte da parenti o da amici.

Anche in Emilia Romagna la Protezione civile ha attivato la fase di preallarme per la piena del Secchia, nel Modenese. Con le ulteriori precipitazioni si è superato il livello normale del bacino del fiume nelle sezioni di Ponte Alto (Comune di Modena) e Ponte Bacchello (Comuni di Soliera-Bomporto), e si prevede il superamento dei livelli idrometrici di preallarme nelle sezioni a valle, che potrebbero determinare l'allagamento di aree golenali con potenziale interessamento di abitazioni o attività private. L' allerta riguarda i comuni di Modena, Bastiglia, Carpi, Soliera, Bomporto, Cavezzo e San Prospero. Le criticità hanno comportato inoltre la chiusura di Ponte Alto e Ponte Passo dell'Uccellino.

In Veneto che, oltre alla Liguria è stata la regione più colpita, oggi è tornato il sole. Ma il maltempo ha lasciato decine e decine di milioni di euro, numerose famiglie senza elettricità, strade invase ancora dall'acqua e ettari di terreno agricolo trasformati in piscine. Il governatore della Regione, Luca Zaia, afferma: "Siamo in ginocchio" e in una lettera inviata al premier, Silvio Berlusconi, chiede "un intervento immediato al governo con uno stanziamente straordinario per aiutare l'economia veneta a risollevarsi".

Più a sud, tra Veneto ed Emilia Romagna, si guarda con apprensione alla piena del Po. In un giorno, secondo la Coldiretti, il livello idrometrico è cresciuto di due metri. La protezione civile emiliana, intanto, ha attivato la fase di preallarme per una decina di comuni, tra cui Rovigo e Ferrara

In Toscana,  gli sfollati sono saliti a 131: per la maggior parte, 84 persone, sono abitanti nel comune di Massa, 20 a Carrara, 13 ad Aulla, 4 a S. Terenzio  el comune di Fivizzano e 1 a Montagnoso. Intanto sono iniziate le verifiche sugli edifici.

Dopo aver colpito il nord della penisola, il maltempo si è spostato nelle regioni meridionali. Ciò ha creato problemi alla viabilità in Calabria, specie nel Reggino e nel Vibonese. Due ponti hanno ceduto sul fiume Mesima lungo la strada provinciale che collega San Ferdinando a Nicotera, al confine tra le province di Reggio e Vibo, e a Rizziconi. Nel Vibonese si sta lentamente normalizzando la situazione con la totale riapertura al traffico della statale 18 e di Serre nelle quali era stato inibito il traffico martedì alcuni tratti a causa delle frane. La Provincia di Reggio Calabria ha istituito un'unità di crisi per affrontare la situazione. A Tropea risulta ancora disperso Francesco La Rosa, l'uomo di 61 anni che si era recato in un terreno di sua proprietà vicino ad un fiume nei pressi del porto della cittadina tirrenica. Intanto nove famiglie residenti nel complesso delle case popolari della zona marina di Tropea sono state fatte sgomberare a causa dei danni provocati agli edifici da infiltrazioni d'acqua. Gioia Tauro è letteralmente in ginocchio dopo che le piogge torrenziali channo gonfiato il torrente Budello fino a farlo esondare su una vasta area urbana. Nella città della Piana due quartieri sono stati devastati e decine di abitazioni danneggiate dal muro di acqua e fango alto più di un metro e mezzo che ha travolto e sommerso tutto rendendo necessario lo sgombero di 120 famiglie per un totale di 260 persone senzatetto di cui 135 ospitate in albergo.

In Basilicata una frana ha interrotto la circolazione ferroviaria tra Ferrandina e Salandra (Matera).

Disagi anche in Sicilia, con strade e case a Mazara del Vallo (Trapani) allagate da un nubifragio in mattinata. Nel Messinese sono stimati in circa 50 milioni di euro i danni provocati dai nubifragi. Vigili del Fuoco e volontari anche continuano a liberare cantinati, case e negozi dal fango in una decina di Comuni tirrenici. Dieci le famiglie rimaste senza casa a Saponara, Rometta e Venetico. Situazione di rischio ambientale prorpio a Venetico dove l'acqua del torrente Senia si è infiltrata nella dismessa discarica di rifiuti solidi urbani e possibili cedimenti fanno temere tracimazioni di percolato.

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