cronaca

Inchiesta trans,indagati altri 2 Cc

27 Apr 2010 - 19:04

Altri due carabinieri, oltre a Nicola Testini, sono indagati dalla procura di Roma per la morte di Gianguarino Cafasso, il pusher dei trans deceduto per una overdose di eroina mascherata da cocaina, nel settembre del 2009. Si tratta di Luciano Simeone e Carlo Tagliente, i militari dell'Arma già detenuti per il presunto ricatto ai danni di Piero Marrazzo. L'accusa per i due è di concorso in omicidio volontario.

Secondo gli inquirenti, alla base del delitto vi sarebbe uno stesso movente per i tre carabinieri. Un movente che era stato definito nell'ordinanza di custodia cautelare che il 29 marzo ha portato in carcere Testini, accusato di aver compiuto materialmente l'omicidio. "Cafasso dopo l'esito negativo dell'offerta del filmato alle giornaliste del quotidiano 'Libero', era diventata una persona che 'sapeva troppo' ed inaffidabile - si legge nel provvedimento cautelare - considerate anche le sue condizioni di abituale consumatore di droga".

Il pusher quindi era ritenuto un testimone scomodo che poteva ricattare i tre. L'avvocato Bruno Von Arx, che assiste Luciano Simeone, ha definito le accuse mosse al suo cliente come "fantasiose". "Il contatto materiale, e cioè la cessione della droga rivelatasi fatale - ha aggiunto il penalista -, per il pm è attribuita al solo Testini. Per Simeone e Tagliaente invece c'è a mio parere una situazione molto evanescente. Non potevano avere l'intesa, i tre carabinieri, su un qualcosa che non esiste come pericolo perché Cafasso non aveva alcun video di Marrazzo. Quando lo offrì alle giornaliste di Libero si limitò ad accendere il computer che gli avevano dato. La presenza o meno di una 'pen drive' è solo un'ipotesi degli investigatori".

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