Omar Bianchera, l'autotrasportatore mantovano che ha ucciso tre persone e ha trascorso una giornata in fuga, ha commesso un errore: in una telefonata con un'amica olandese ha pronunciato la parola "Anfo", rivelando la località nella quale si era nascosto. E' emerso dalle intercettazioni del cellulare dell'uomo. Bianchera, parlando del proprio gesto, avrebbe detto di non essersi "drogato".
L'operatore dei carabinieri in ascolto delle telefonate di Bianchera, nonostante si trattasse di conversazioni in inglese, è riuscito a riconoscere il termine "Anfo" e a dare subito l'allarme. Così, quando il killer è sceso dall'auto per costituirsi nel paese in provincia di Brescia, era già seguito da un carabiniere libero dal servizio che era stato avvisato dai colleghi e che è intervenuto successivamente con le pattuglie della Compagnia di Salò.
Sull'auto di Bianchera i militari hanno trovato le armi (due pistole e un fucile) e un centinaio di munizioni. In caserma a Salò, dove è stato condotto, è parso abbastanza tranquillo. Lì è stato sottoposto all'accertamento dello stub per verificare la presenza di residui di polvere da sparo. Omar Bianchera è stato poi trasferito nel carcere di Brescia.
Nessuna denuncia per stalking
La ex moglie e prima vittima della follia omicida di Bianchera, Daniela Gardoni, non lo aveva mai denunciato per stalking. Lo afferma il procuratore di Mantova, Antonino Condorelli, secondo il quale l'uomo non aveva nmmeno precedenti penali.
Una delle altre vittime, Maria Bianchera, era sua vicina di casa a Volta Mantovana, località Piccard, dove l'uomo viveva tuttora e dove qualche anno fa gestiva con il padre un piccolo salone di automobili. Dopo la morte dell'anziano, gli affari erano andati male e Bianchera era diventato autotrasportatore. Da quel momento aveva affittati a Luigi Platter, il padre della terza vittima, i locali dell'autosalone che li aveva trasformati in una birreria, chiusa qualche anno fa. Pare proprio che questa locazione fosse all'origine dell'odio che Bianchera nutriva nei confronti della famiglia Platter. Bianchera viene descritto come un tipo solitario e taciturno, ma senza particolari problemi. Da molti anni aveva un regolare porto d'armi per una pistola. Negli ultimi tempi si era incupito dopo il divorzio dalla moglie. I rapporti fra i due erano molto tesi. Sembra che qualche giorno fa lei avesse vinto una causa giudiziaria, forse relativa ad un prestito fatto all'ex marito e mai restituito. Lui, probabilmente, avrebbe dovuto saldare il debito, alcune decine di migliaia di euro, e pare che non disponesse della somma.
Una strage annunciata
"Ho sentito gli spari mentre ero in casa con mia moglie, sono sceso e ho visto tutto e mi sono detto: Non è possibile. Me lo diceva sempre, voglio ucciderla, ma non pensavo che lavrebbe fatto davvero", ha raccontato un vicino di Daniela Gardoni al Corriere della Sera. "Era un tipo introverso, senza amici - ha dichiarato un altro conoscente di Omar -. So che aveva spesso discussioni. Forse si è autocaricato fino a scoppiare". Un amico dell'autotrasportatore che lavorava con lui sui camion ha dichiarato: "Erano anni che martirizzava quella poveraccia della moglie". "Ogni tanto andava a sparare nel prato qui dietro" ha aggiunto un altro che andava in palestra con lui. "Girava con la pistola in tasca, prima o poi l'avrebbe usata" ha detto ancora un vicino di casa. "Lo sapevamo che l'avrebbe fatto - ha detto ancora il primo - questa è una strage annunciata e di Stato, perché non lasci il porto d'armi a uno così". Un pensionato ha poi sottolineato che Omar mostrava la 44 Magnum a tutto e che in paese lo chiamavano Rambo. Mentre il cugino di Daniela, Tiziano Gardoni, ha riferito: "Era preoccupata, e non da ieri. Se lo trovava sempre sotto casa, certe volte le entrava nel giardinetto e si appostava dietro alla porta. La spaventava, le urlava cose orrende. Mi risulta che lei sia anche andata dai carabinieri, non so se abbia sporto denuncia per molestie o, come sidice, stalking". L'anno scorso Tiziano le aveva installato una porta blindata e un piccolo allarme a cellule fotoelettriche, per farla stare un po' tranquilla, almeno in casa.
Bianchera: "Non mi sono drogato"
Omar Bianchera, mentre era in attesa di sottoporsi ad alcuni accertamenti tecnici avrebbe detto: "Non mi sono drogato, sono pulito, possono farmi qualsiasi tipo di analisi". L'uomo avrebbe anche aggiunto di essere "stressato".