cronaca

Pedofilia, "prevenire la violenza"

25 Apr 2010 - 12:30

Il Papa ha ricordato la Giornata nazionale per i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell'indifferenza indetta dall'associazione Meter, ringraziando e incoraggiando "quanti si dedicano alla prevenzione e all'educazione". Tra questi, ha menzionato anche "tanti sacerdoti, suore, catechisti che lavorano con i ragazzi".

"Rivolgo uno speciale saluto - ha detto il papa nel suo saluto in lingua italiana al termine del Regina Coeli a piazza San Pietro - all'Associazione Meter, che da 14 anni promuove la Giornata nazionale per i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell'indifferenza. In questa occasione voglio soprattutto ringraziare e incoraggiare quanti si dedicano alla prevenzione e all'educazione, in particolare i genitori, gli insegnanti e tanti sacerdoti, suore, catechisti e animatori che lavorano con i ragazzi nelle parrocchie, nelle scuole e nelle associazioni", molti dei quali presenti in piazza, insieme a una folta delegazione dell'associazione Meter.

Sulla Giornata dei Bambini vittime di violenza e sfruttamento era stata diffusa in sala stampa vaticana anche una nota informativa curata dal Servizio documentazione della Radio Vaticana, in cui si raccolgono il programma delle iniziative e il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, diffuso nei giorni scorsi, in cui si affermava l' "imperativo etico" della "piena tutela" dei minori.

Ascesi severa per chi aderisce alla vocazione
Il Papa ha inoltre richiamato i sacerdoti, in queste settimane travolti dalla bufera pedofilia, ad aderire "alla propria vocazione e missione mediante un'ascesi severa". "In questa Giornata di speciale preghiera per le vocazioni - ha detto al Regina Coeli in piazza san Pietro citando alcuni passi della Lettera di indizione - esorto in particolare i ministri ordinati, affinché, stimolati dall'Anno Sacerdotale, si sentano impegnati 'per una più forte e incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi'; ricordino che il sacerdote continua l'opera della Redenzione sulla terra; sappiano sostare volentieri davanti al tabernacolo"; aderiscano "totalmente alla propria vocazione e missione mediante un'ascesi severa"; si rendano disponibili all'ascolto e al perdono; formino cristianamente il popolo a loro affidato; coltivino con cura la "fraternità sacerdotale".

Il pontefice li ha quindi invitati a prendere "esempio da saggi e zelanti Pastori, come fece san Gregorio di Nazianzo, il quale così scriveva all'amico fraterno e Vescovo san Basilio: 'Insegnaci il tuo amore per le pecore, la tua sollecitudine e la tua capacita' di comprensione, la tua sorveglianza la severità nella dolcezza, la serenità e la mansuetudine nell'attività i combattimenti in difesa del gregge, le vittorie conseguite in Cristo".

Infine, Benedetto XVI ha ringraziato "tutti i presenti e quanti con la preghiera e l'affetto sostengono il mio ministero di Successore di Pietro". Ringraziamenti erano stati rivolti anche sabato dal pontefice al presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinal Angelo Bagnasco, che gli aveva rinnovato la vicinanza e la fedeltà della Chiesa italiana "anche nelle prove e nei momenti di sofferenza". Il "ministero petrino" di papa Ratzinger era iniziato il 24 aprile del 2005, e proprio sabato ne è stato quindi il quinto anniversario.

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