Abbado aveva chiesto al comune di Milano di piantare 90mila alberi per tornare a dirigere alla Scala, Renzo Piano era l'architetto che doveva collocare le piante tra il Castello e il Duomo. Inizialmente sarebbe spettato al Comune finanziare il progetto, ma non avendo a disposizione la cifra necessaria, Palazzo Marino ha proposto a Piano, Abbbado e al loro Comitato di trovare loro stessi uno sponsor. Così l'architetto ha dato forfait.
Il progetto di rinverdire il centro di Milano doveva prendere il via nella primavera del 2011 e terminare nel 2015. I primi 220 frassini sarebbero stati sistemati tra Via Dante, il Castello e Cordusio.
Il sindaco, Letizia Moratti, è dispiaciuta che il progetto si sia arenato in modo irreversibile e si è resa disponibile a piantare comunque 150 alberi. Non servirebbe a nulla. Secondo Renzo Piano, a quanto riporta il Corriere della Sera, il Comune ha una visione deformata del progetto che viene inteso solo "dal punto di vista decorativo", mentre per l'architetto si tratta di migliorare la qualità generale di vita di Milano. In centro "lo smog colpisce di più e la gente ha voglia di scappare", ha detto Piano.
Contrari al progetto: molti commercianti che temevano di perdere visibilità, i tecnici che ipotizzavano troppo poco spazio tra le radici e i trasporti sotterranei, e poi tutti quelli che sostenevano la tesi che degli alberi nel centro di Milano avrebbero cambiato la prospettiva della città.
Ad ogni modo Abbado tornerà a dirigere alla Scala, dopo 24 anni, il 4 e il 6 giugno.