cronaca

"Chiesa ferita da nostri peccati"

17 Apr 2010 - 17:29

Benedetto XVI è tornato a parlare dello scandalo pedofilia nel clero. "La Chiesa è stata ferita dai nostri peccati" ha detto il Papa sull'aereo che lo ha portato a Malta. Il Pontefice è intervenuto anche sull'immigrazione che ha definito "un grande problema del nostro tempo". Poi ha aggiunto che tutti "dobbiamo rispondere a questa sfida".

Senza riferirsi mai esplicitamente agli scandali degli abusi sui minori da parte dei sacerdoti ma facendo riferimento alla profonda fede del popolo maltese, il Papa ha detto: "So che Malta ama Cristo e ama la sua Chiesa che è il suo corpo, e sa che anche se questo corpo è ferito dai nostri peccati, il Signore ama questa Chiesa e il suo Vangelo è la vera forza che purifica e guarisce".

Tolleranza e reciprocità per immigrati
Appena giunto a Malta, nel suo discorso alla cerimonia di benvenuto all'aeroporto Luqa, aperta da un saluto del presidente della Repubblica maltese, George Abela, Benedetto XVI è intervenuto sul tema dell'immigrazione, Benedetto XVI ha detto che la tolleranza, la reciprocità e l'immigrazione sono "questioni cruciali per il futuro di questo continente".

"Matrimonio indissolubile"
Poi, rivolgendosi al popolo di Malta, Paese dove non è previsto il divorzio: "La vostra nazione dovrebbe continuare a difendere l'indissolubilità del matrimonio quale istituzione naturale e sacramentale". Vanno inoltre difese - ha aggiunto - la vera natura della famiglia e la sacralità della vita umana, dal concepimento sino alla morte naturale.  Malta, ha chiesto poi il Papa, sia un baluardo per la difesa dei valori cristiani in un'Europa sempre più secolarizzata.

"La società attacca la famiglia"
Il mondo ha bisogno della testimonianza cristiana "di fronte a così tante minacce alla sacralità della vita umana, alla dignità del matrimonio e della famiglia": lo ha affermato Benedetto XVI durante la sua visita alla Grotta di San Paolo a Rabat. "I nostri contemporanei" - ha detto il Papa parlando sul sagrato della chiesa - hanno bisogno "di essere costantemente richiamati alla grandezza della nostra dignità di figli di Dio e alla vocazione sublime che abbiamo ricevuto in Cristo". Allo stesso modo la società deve "riappropriarsi e difendere quelle verita' morali fondamentali che sono alla base dell'autentica libertà e del genuino progresso".

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