I carabinieri hanno arrestato il boss latitante Nicola Panaro, esponente di primo piano del clan dei Casalesi. La cattura è avvenuta a Lusciano, in provincia di Caserta. Panaro, latitante da cinque anni, sfuggì al blitz dell'operazione Spartacus 3 ed è considerato il personaggio attualmente più potente dell'organizzazione, subito dopo i superlatitanti Michele Zagaria e Antonio Iovine. Panaro era tra i trenta ricercati più pericolosi.
Panaro, 41 anni originario di Casal di Principe, era ricercato da circa sette anni. Deve scontare oltre nove anni di reclusione per associazione camorristica ed estorsione. L'operazione che ha portato al suo arresto è stata coordinata dai magistrati della Dda di Napoli, Federico Cafiero De Raho e Giovanni Conzo ed è stata portata a termine dai carabinieri di Casal di Principe guidati dal capitano Andrea Corinaldesi e dal tenente Giuseppe Sacco.
Panaro, grande appassionato di sistemi elettronici, non è riuscito ad evitare la cattura nonostante il sofisticato sistema di videosorveglianza a protezione del suo rifugio. Al momento dell'irruzione il latitante era da solo in casa, ma gli investigatori stanno indagando per identificare le persone che lo hanno aiutato a nascondersi in questi ultimi tempi. Al momento dell'irruzione dei carabinieri non era armato e non ha opposto resistenza.
Il primo provvedimento restrittivo nei suoi confronti fu emesso, su richiesta della Dda, quando fu sorpreso a cena insieme con la moglie in un piccolo appartamento di un edificio non ancora completato e protetto da un alto muro di cinta. Fu in seguito scarcerato e da allora riuscì a far perdere le proprie tracce. Secondo gli investigatori, però, ha continuato per conto della fazione dei Casalesi, capeggiata dallo zio Francesco, a coordinare l'attività della cosca. Nicola Panaro, detto ''Nicolino'', è cugino del capo storico del clan, Francesco Schiavone, soprannominato Sandokan, di cui è ritenuto il luogotenente.
Era inserito nella lista dei trenta latitanti più pericolosi d'Italia e nei suoi confronti è stato anche emesso un mandato d'arresto internazionale per associazione per delinquere finalizzata all' estorsione. Panaro era sfuggito al blitz dell'operazione Spartacus 3, ma le forze dell'ordine all'epoca trovarono nel suo rifugio i ''pizzini'' con cui dava disposizioni al clan. E' destinatario di tre ordinanze di custodia cautelare: una per associazione camorristica, emessa nell'ambito di Spartacus 3, le altre per estorsione ai danni dei cantieri della ferrovia Alifana.