Nessun maltrattamento, almeno in apparenza. Solo troppo amore e troppe attenzioni che avrebbero impedito a un bambino di crescere in modo normale al fianco dei suoi coetanei. I nonni e la madre del bimbo sono stati condannati dal Tribunale di Ferrara. Il loro atteggiamento iperprotettivo avrebbe creato numerosi problemi al bambino che ancora oggi ha difficoltà a camminare e a relazionarsi con i compagni.
Anche l'amore può essere malato. Lo sa bene un ragazzino, oggi 13enne, che per anni ha vissuto sotto la costante iperprotezione della madre e dei nonni. Troppe attenzioni che hanno seriamente danneggiato la crescita del bambino. Ancora oggi porta i segni del trauma: ha problemi nel camminare e nel correre, riesce a mangiare da solo ma non in mensa, e non va mai in bagno a scuola perché deve fare i propri bisogni solo a casa.
La vicenda è finita nelle aule del Tribunale dei minori e da anni si trascina tra servizi sociali e forze dell'ordine. A dare l'allarme è stato il padre del ragazzo, separato e allontanato dalla famiglia per volere dei nonni e della madre che raccontavano al bimbo che il padre non lo voleva o che lo voleva mettere in una comunità di handicappati. Dopo un lungo e difficile processo, il giudice di Ferrara Silvia Marini ha condannato per maltrattamenti, per fatti dal 2004 al 2008, il nonno a tre anni e sei mesi, la nonna a due anni e la madre a tre anni con pene maggiori rispetto quelle richieste dalla Procura.