"E' depresso", assolto dal tribunale di Brescia nonostante da cinque anni, pur occupando normalmente il proprio posto di lavoro, effettivamente non praticasse più attività. La giustificazione del giudice fannullone, che per anni ha accumulato fascicoli sulla scrivania ma che non disdegnava incassare come un normale lavoratore bustapaga e anzianità, è stata quella "dei problemi familiari". Da quando praticamente la moglie cinque anni fa lo lasciò.
Giuseppe Maria Blumetti, giudice della sesta sezione del tribunale di Milano, dopo aver accumulato 300 fascicoli è stato denunciato penalmente con l'accusa, da parte del gip, di omissione in atti di giudizio. Ma quel che accade davanti al collegio della prima sezione del tribunale di Brescia è grottesco. Al pm e al giudice civile, che attendevano di iniziare con un'udienza "filtro" per discutere della vicenda, vien detto che non bisogna perdere altro tempo e che si deve procede all'immediata discussione, "ché ci sarà, subito dopo, la camera di consiglio e la sentenza".
E' il 18 marzo scorso e il giudice fannullone racconta la sua triste storia d'abbandono. Avrebbe potuto dimettersi o mettersi in aspettativa ma, non essendo in grado né di intendere né di volere, è stato assolto dallo stesso tribunale da cui è partita la denuncia. La sentenza? "Mancanza del dolo o che dir si voglia dell'elemento psicologico".