Duplice omicidio in un quartiere popolare di Olbia. Un uomo, armato di pistola, ha fatto irruzione nell'appartamento di una palazzina e ha sparato uccidendo due persone per poi darsi alla fuga. Le vittime sono due stranieri, entrambi albanesi, un 30enne e un 32enne. E' rimasta ferita anche una donna, anche lei albanese, di 31 anni. E' stato identificato e arrestato il killer: è l'ex numero 2 del banditismo sardo degli anni '60, Nino Cherchi.
Sembra che l'uomo, di Orune, abbia confessato ai carabinieri di essere il responsabile dell'uccisione dei due uomini e del ferimento della donna. Sarebbe stato lo stesso Cherchi, che dopo aver saldato i conti con la giustizia si era trasferito a Olbia dove aveva aperto una macelleria, a chiamare il 112 e ad autodenunciarsi. L'uomo è rimasto in stato di fermo in caserma.
I due morti sono Gazmen Peca, di 30 anni, e Kasem Memay, di 32. La donna ferita, Ariana Zelo, 31 anni, era la compagna di Peca e madre del bimbo di 5 mesi rimasto miracolosamente illeso nello scantinato che fungeva da alloggio per i suoi genitori. Cherchi ha scaricato contro i tre adulti l'intero caricatore di una pistola semiautomatica calibro 7,65. I due uomini, come ha accertato il medico legale, sono stati uccisi con due colpi alla testa ciascuno, mentre la donna è stata raggiunta da tre proiettili al torace.
La giovane è stata trasportata con l'ambulanza in ospedale, ma le sue condizioni non destano preoccupazioni. Ora è ricoverata nel reparto di Chirurgia per essere sottoposta a un intervento.
Nella zona dove è avvenuta la sparatoria numerosi appartamenti sono affittati a stranieri. Secondo le prime informazioni, l'omicidio è maturato in seguito a una lite scoppiata per futili motivi.
Sul posto è arrivato il magistrato di turno, il pm Riccardo Rossi, della Procura di Tempio Pausania.