Hitler voleva rubare la Sindone: per questo tra il 1939 e il '46 la reliquia rimase nascosta. La decisione fu presa da Casa Savoia e dal Vaticano, che pensarono di sistemare la reliquia nell'abbazia di Montevergine, in Campania. Ancora un pagina da aggiungere alla storia della Sindone, dunque. A raccontarla è padre Andrea Davide Cardin, frate benedettino, direttore della Biblioteca Statale di Montevergine.
"La Sindone - dichiara Cardin al settimanale "Diva e Donna" - fu trasferita nel santuario in segreto. Ufficialmente, per proteggerla dalle bombe della guerra. In realtà, per nasconderla al Fuhrer che pare ne fosse ossessionato.
Nel 1938 infatti Hitler venne in visita in Italia e anche i suoi gerarchi fecero insolite e insistenti domande sulla Sindone, tanto da far capire le mire personali del Fuhrer".
"Quando poi i tedeschi, nel '43, perquisirono la chiesa, i monaci finsero di pregare sull'altare che nascondeva la reliquia. E così non fu scoperta. Nell'ottobre '46 - conclude padre Cardin - fu riportata a Torino come da disposizione di Umberto II di Savoia".
Da allora la reliquia è conservata all'interno del Duomo della città. La prossima ostensione, dopo l'ultima nel Giubileo del 2000, è prevista dal 10 aprile al 23 maggio.