Una busta con proiettili è stata recapitata nell'abitazione di Bologna di Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo Vito. Non è la prima volta che Ciancimino subisce intimidazioni. Il figlio di Vito sta da tempo rendendo dichiarazioni a diverse Procure italiane, tra cui anche quella di Palermo. Il testimone, tra l'altro, sta raccontando molti dettagli sulla cosiddetta trattativa tra Stato e mafia.
Nella busta c'era anche una lettera in cui l'ex presidente dell'Antimafia Luciano Violante e l'ex ministro della Giustizia Claudio Martelli vengono definiti ''traditori''. La missiva conterrebbe minacce anche al procuratore aggiunto di Palermo
Antonio Ingroia, al pm Nino Di Matteo e al procuratore di Caltanissetta Sergio Lari. I due magistrati palermitani indagano proprio sulla trattativa tra Stato e mafia, mentre Lari ha riaperto le indagini sulle stragi del '92. Ciancimino ha reso dichiarazioni in entrambe le inchieste.
Proprio in queste ore l'ex ministro della Giustizia Claudio Martelli - anch'egli citato nella lettera intimidatoria - ha deposto al processo a carico del generale Mario Mori e del colonnello mauro Obinu, accusati di favoreggiamento aggravato a Cosa nostra per la mancata cattura di Bernardo Provenzano.
Nella lettera si fa riferimento ad alcuni numeri e alle dichiarazioni rese da Massimo Ciancimino negli ultimi mesi ai magistrati. Sull'episodio indaga la Digos di Bologna. I cinque proiettili di kalashnikov sono lunghi dieci centimetri circa e sono adesso al vaglio della Polizia scientifica.