"Denuncerò il cardinale Barragan"
A un mese dalla morte della figlia Eluana, Beppino Englaro annuncia querele contro chi gli "ha mancato di rispetto", esponenti del Vaticano compresi. "Ho intenzione di denunciare anche il cardinale Barragan che ha parlato di assassinio - ha spiegato Englaro. I miei avvocati stanno valutando la situazione. Non mi manca nulla di quello che avevo perché con Eluana se n'è andato anche il tormento. Di vederla un letto d'ospedale, ostaggio di altri".
"Io ricordo la arroganza del cardinale nei miei confronti - ha raccontato Englaro in una intervista al Corriere della Sera - in una tavola rotonda organizzata da Micromega. Mi diede fastidio soprattutto quando, alla fine, sottolineò che aveva simpatia per me. Ma cardinale, gli dissi, se mi tratta come un assassino, vuol dire che non ha molta simpatia...".
"E' vero - ha aggiunto Beppino - Eluana non mi manca. Potevo andarla a trovare, accarezzarla, baciarla. Ma questo fa parte del sentire comune. Io, ogni volta che la guardavo, avrei spaccato il mondo per la rabbia. Ogni volta che qualcuno la toccava, dovevo dominarmi. La mia creatura era vittima di violenza inaudita, anche se a toccarla erano le mani delle suore. Ma loro hanno sempre saputo come la pensavo".
Beppino Englaro ricorda poi il 9 febbraio, giorno della morte di Eluana: "Ero a casa, a Lecco, quando mi ha chiamato De Monte: 'Tua figlia è morta'. Sono rimasto paralizzato. Non me l'aspettavo. Fino a quel momento ero impegnato a fare di tutto perché non venisse sospeso il decreto. Invece lei se n'è andata all'improvviso. Ho capito che era il momento di essere presente. Se prima il suo accudimento era un fatto infermieristico, ora toccava a me starle vicino". E il padre allora arriva a Udine: "Sono rimasto solo con lei. E' stato straziante, nello stesso modo in cui, nel 1992, il giorno dopo l'incidente stradale, andai all'ospedale di Lecco. Ecco: davanti a me avevo mia figlia inerme con gli occhi chiusi. Un impatto devastante, non ero preparato, ma forse non si è mai preparati".
Il 27 febbraio è scattata l'indagine giudiziaria e l'avvocato Angiolini ha informato Englaro che era stato iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio volontario. "Me lo aspettavo - ha detto il padre - ma ho provato fastidio per essere finito in quel meccanismo". Tornato a Lecco Beppino ha ricevuto anche le telefonate di molti politici, tra cui quella del ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi: "Ha voluto conoscere la mia storia - ha detto Englaro - e gliene sono grato. Quello che mi ha sempre premuto è che Eluana fosse capita e rispettata come persona. Ora lo vorrei per tutti". Per questo Beppino ha aggiunto: "Spero che la legge sul testamento biologico accolga le ragioni di ognuno di noi: di quelli che la pensano come me, ma anche di coloro che con me non sono mai stati d'accordo. Questa è la libertà nello Stato di diritto".