Vigevano, nuova memoria difesa Stasi
A un anno e mezzo dall'omicidio di Chiara Poggi, il giallo di Garlasco approda in un'aula di giustizia. Dopo mesi di battaglia tra accusa e difesa, la parola passa al gup di Vigevano, Stefano Vitelli. Il giudice dovrà decidere se rinviare a giudizio Alberto Stasi, proscioglierlo, o processarlo con rito abbreviato. Intanto i legali di Stasi hanno presentato una nuova memoria sul pc. "Sono pronta a tutto per mia figlia"; ha detto la mamma di Chiara.
Salvo contrordini dell'ultima ora, Alberto dovrebbe varcare la soglia del Palazzo di Giustizia e presentarsi davanti al giudice. Sulla sua posizione pesa come un macigno l'accusa contestata dal pm Rosa Muscio: omicidio aggravato dalle "sevizie e dalla crudeltà". Sebbene manchi un movente chiaro e l'arma del delitto non sia mai stata trovata, molti sono gli indizi raccolti dagli inquirenti e dai consulenti dell'accusa che portano a lui.
Dall'inizio della vicenda giudiziaria per il brutale assassino della fidanzata, Alberto Stasi si è sempre dichiarato innocente ed estraneo ai fatti, ma per l'accusa sarebbe stato proprio lui a colpire Chiara "al capo e al volto con reiterati colpi fino a provocarle lo sfondamento del cranio". In aula ci saranno anche i genitori di Chiara, papà Giuseppe e mamma Rita, e il fratello Marco che si costituiranno parte civile. "Vogliamo la verità, è un nostro diritto sapere chi si è portato via Chiara", hanno sempre dichiarato e con lo stesso spirito si presentano all'udienza preliminare.
Al gup spetterà il delicato compito di sbrogliare l'intricata matassa delle prove e decidere se processare Stasi. Intanto gli avvocati del giovane, Giuseppe Colli e Angelo Giarda, hanno depositato una consulenza sul pc del loro assistito che tira le fila delle precedenti, ipotizzando, tra l'altro, la manomissione del computer ad opera dei carabinieri. Una relazione che replica a quella del pm Rosa Muscio e del consulente della famiglia Poggi, secondo i quali l'alibi invocato da Alberto, che ha sempre sostenuto di essere al lavoro sulla sua tesi al computer mentre Chiara veniva uccisa, non sarebbe credibile. I legali dell'ex bocconiano presenteranno, tra le altre, un'eccezione proprio sulla validità della perizia effettuata sul pc che, a loro dire, sarebbe stato esaminato in assenza di rappresentanti della difesa e, quindi, senza le garanzie previste dalla legge a tutela dell'indagato.