Cannavò, il cordoglio di Napolitano
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, appresa la notizia della scomparsa di Candido Cannavò, ha espresso la sua partecipazione al dolore della famiglia ricordando "il giornalista di lungo corso che dalle colonne della Gazzetta dello Sport e dalle più diverse tribune mediatiche ha raccontato con passione e divulgato i valori di lealtà e di competizione che hanno reso sempre più popolare il gioco del calcio e lo sport italiano".
Lippi: "L'immagine della Gazzetta"
Cannavò è l'immagine della Gazzetta dello Sport, a cui ha dedicato la sua grande cultura, saggezza e personalità. Ero a conoscenza della sua situazione molto grave. Ho conosciuto sua moglie, alla quale sono particolarmente vicino in questo momento".
Abete (Federcalcio): "Aveva l'etica nel sangue"
Un vero uomo di sport, impegnato a favore dei meno fortunati, con l'etica nel sangue.
Matarrese: "Severo, ma amava lo sport"
"Scriveva e raccontava il calcio con severità, ma con tanto amore".
Schifani: "Ha raccontato lo sport con competenza e umanità"
Giornalista di grande serietà e spessore, ha saputo raccontarci il mondo dello sport e del calcio con competenza e grande equilibrio. Non dimenticheremo altresì le straordinarie qualità umane, che lo hanno portato come cronista e studioso a interessarsi ai problemi dei deboli e degli emarginati, e a spendere il suo impegno per l'amata Sicilia.
Fini: "Passione e rigore"
''Cannavò ha vissuto la professione giornalistica con autentica passione e rigore. Direttore della Gazzetta per diciannove anni, durante i quali il quotidiano si è consolidato come il maggiore giornale sportivo, ha affiancato il giornalismo ad un forte impegno a favore della sua terra, la Sicilia, preoccupandosi di realtà sociali problematiche come quella delle carceri e dei disabili".
Stefania Belmondo: "Capiva noi sportivi"
''Aveva la grandissima capacità di capire lo sport e gli sportivi. Di entusiasmarsi per le loro imprese, in qualsiasi sport''.
Josefa Idem: "Per me era immortale"
''Non ci posso credere, per me era immortale. Ero consapevole che andava verso l'anzianità, ma lo vedevo sempre giovane, così carico di energia, - ricorda commossa l'italo-tedesca - con quella sua voglia di imparare, di andare a fondo. Cose che sembrano smarrite nel giornalismo sempre più fatto da titoloni, affermazioni non verificate e per questo incuranti degli effetti che possono avere sulle persone".