Foggia,liberi per decorrenza termini
Sono stati scarcerati alcuni dei presunti boss legati alla Faida del Gargano, in un caso di giustizia a rallentatore che rimette in libertà pericolosi malviventi. Giovanni Cirella e Armando Li Bergolis hanno lasciato il carcere di Foggia per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Cirella è accusato di un omicidio, mentre Li Bergolis, a capo di uno spietato clan del Gargano, è accusato di cinque omicidi, traffico di stupefacenti e armi.
Altri presunti boss dovrebbero lasciare il carcere sempre per decorrenza dei termini di custodia cautelare: come il foggiano Gennaro Giovanditto, accusato di aver compiuto 13 omicidi nel corso della sanguinosa faida del Gargano. Giovanditto è ritenuto un sicario del clan Li Bergolis, organizzazione contrapposta agli Alfieri-Primosa nella sanguinosa faida di Monte Sant'Angelo (35 omicidi in trent'anni).
Libero anche Vincenzo Padula, accusato di spaccio di sostanze stupefacenti, mentre Giovanni Prencipe - accusato di due omicidi, associazione mafiosa e traffico di droga - resterà comunque in carcere per un altro omicidio.
Gli imputati furono coinvolti nel blitz dei carabinieri che, nel giugno 2004, smantellarono con un centinaio di arresti i clan protagonisti delle diverse faide mafiose del Gargano. Per questi imputati, arrestati circa quattro anni e fa e rinviati a giudizio circa tre anni fa, il processo di primo grado è ancora in corso dinanzi alla Corte d'assise di Foggia.