Presentata al Parlamento la relazione
Sale il numero delle persone che muoiono a causa di overdose: nel 2007, con 589 decessi, si è registrato un incremento del 6% rispetto all'anno precedente. E aumenta la percentuale dei decessi per cocaina. Lo rileva la Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze, presentata oggi. Per contro sembra però attenuarsi il trend relativo al consumo di cocaina, mentre è in aumento quello della cannabis.
L'età media dei decessi dovuti a sostanze stupefacenti, stando ai dati diffusi, è progressivamente aumentata, dai 33 anni del 2001 ai 35 del 2007, e il rapporto uomini-donne è invece di 9 a 1. Sempre secondo il rapporto, relativamente costante rimane la proporzione delle morti per intossicazione acuta tra gli under 19enni, che costituiscono l'1-2% del totale. La quota di decessi attribuibili a intossicazione da sostanze vede l'eroina stabile al 40%, mentre quella riconducibile alla cocaina è passata dal 2,3% del 2001 al 6,1% del 2007.
In merito alle quantità di consumo, sembra attenuarsi il trend pluriennale di aumento della cocaina registrato negli ultimi anni. Nel 2007, infatti, la polvere bianca non ha avuto sostanziali differenze rispetto al 2006, pur rimanendo su quote alte. Aumenta invece la diffusione dell'uso di cannabis, sia a livello occasionale che quotidiano. Stabili i dati relativi al consumo di eroina. Per quanto riguarda la cocaina, 1 persona su mille ha dichiarato di farne un uso frequente, 8 su mille sporadico. Ben 14 italiani su mille, invece, di età compresa tra 15 e 64 anni, consuma cannabis ogni giorno, mentre il 14% lo ha fatto in modo sporadico, e in questo caso l'incremento maggiore si è registrato nella popolazione femminile. A fare più uso di hashish e marijuana sono i giovani (15-24 anni), mentre il consumo decresce con l'età. In relazione a stimolanti e allucinogeni, stando sempre al rapporto, 6 persone su mille ne ha fatto uso almeno una volta nel corso del 2007.
Gli studenti italiani hanno una maggiore facilità a reperire una qualsiasi droga rispetto agli adulti, e la scuola è uno dei luoghi dove più di frequente i ragazzi riescono a procacciarsela, soprattutto cannabis ed eroina. Il 31,3% del campione (tra i 15 e i 64 anni) e il 51% degli studenti (tra i 15 e i 19 anni) ritiene "facile" o "piuttosto facile" reperire in breve tempo una qualsiasi sostanza psicoattiva illegale. La sostanza maggiormente accessibile è la cannabis, seguita da cocaina, stimolanti, eroina e allucinogeni. E' la discoteca il luogo dove gli studenti riescono a trovare con facilita' tutte le sostanze (il 15% riferisce di potervi comprare eroina, il 25% cocaina, oltre il 30% cannabis). A seguire, la casa dello spacciatore e la strada. Per quanto riguarda la scuola, viene indicata come luogo di possibile spaccio in modo diverso per le sostanze: il 12% riesce a trovarvi facilmente eroina, il 26,4% la cannabis, il 5,7% gli stimolanti e il 4% gli allucinogeni.
Analizzando il mercato degli stupefacenti, secondo i dati diffusi, cocaina ed eroina costano sempre meno, mentre aumentano i prezzi dell'Lsd e della cannabis. Prezzi ridotti anche per la singola pasticca di ecstasy. E così per un grammo di cocaina si spende (dati 2007) da un minimo di 71 a un massimo di 93 euro, per uno di eroina bianca tra 59 e 87 euro, per quella nera tra 42 e 59, per marijuana e hashish tra 5 e poco più di 9 euro. Tra 28 e 30 euro invece per una dose di Lsd.
Per quanto riguarda infine la purezza delle sostanze, dal 2001 al 2007 la percentuale media di principio attivo rilevata nei campioni analizzati si e' ridotta, passando dal 66% al 47% per la cocaina e da circa il 29% al 17% per l'eroina. Sostanzialmente stabile la percentuale di principio attivo (Thc) presente nei cannabinoidi che, dopo il picco rilevato nel 2005 (circa l'8%), nell'ultimo anno si è attestata al 6% con un valore massimo del 10%.
Associazione Saman: "Coca, +200% in 5 anni"
E' cresciuto del 200% l'uso della cocaina in Italia negli ultimi cinque anni, mentre le risorse stanziate al Fondo per la lotta alla droga del ministero per le Politiche Sociali sono passati da 100 milioni di euro nel 2001 a 15 milioni oggi. Lo ha detto l'associazione psico-terapeutica Saman presentando l'indagine sulle droghe e sulla loro percezione in Italia.
Tre le iniziative che saranno prese nella Giornata Mondiale Contro la Droga il 26 giugno: uno sciopero dell'assunzione di tutte le sostanze psicoattive per un giorno, sostenuto da uno spot pubblicitario; la presentazione dell'indagine e un convegno intitolato 'Dall'Eroina al Tavor', un'ora e mezza di programmazione sul canale Tv Bonsai con documentari inediti di Channel 4 della Bbc e interviste a giovani anche minorenni.
Achille Saletti, presidente di Saman (10 comunità in Italia, con 539 presenza nel 2007, oltre mille ambulatoriali) ha denunciato uno "scollamento" abissale tra "il gran parlare dei politici, che da 30 anni parlano di emergenza droga, e il fare dei politici". "I consumi - ha detto - si sono impennati, mentre gli investimenti sono diminuiti. L'uso di cocaina è ormai diffusissimo, dopo la cannabis e l'alcool, in tutti gli ambienti sociali. Il numero dei consumatori è sempre più vicino al milione e oggi rappresenta l'emergenza"
Per il presidente di Saman, la polizia "dovrebbe colpire al meglio le fasce alte dello spaccio, perché pensare di combatterlo al livello più basso, con agenti in borghese in discoteche e punti di ritrovo dei giovani, è una battaglia persa in partenza". Il problema, per Saletti, è che "l'uso così diffuso della droga ha fatto sparire la figura dello spacciatore vero e proprio. Lo spacciatore è oggi anche il consumatore, un social network legato alla distribuzione di un bene, come tanti altri. Siamo di fronte a "un cambio culturale nel Paese: non c'è più riprovazione sociale, siamo più tolleranti. Abbiamo più paura degli eroinomani che dei cocainomani, mentre i secondi possono avere reazioni più violente; abbiamo più paura di una canna che dei cocktail alcolici, che invece sono letali per giovani che bevono non per divertirsi ma per annientarsi".
Quanto alle pene, "ormai - ha concluso - per ragazzi di una certa cultura, il carcere è una medaglia da appuntare al petto, che non un deterrente. Le pene più efficaci sono quelle che toccano il portafoglio".