cronaca

Atenei, Puglisi vicepresidente CRUI

Elezione per il Rettore dello Iulm

19 Giu 2008 - 21:03

Giovanni Puglisi, Rettore della Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM, è stato eletto oggi vicepresidente della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane che dal 1963 promuove lo sviluppo dell’intero sistema accademico del Paese. Alla vicepresidenza per le non statali Giovanni Puglisi succede a Giuseppe Dalla Torre, Rettore della Libera Università Maria SS Assunta.

Nel suo mandato triennale, insieme a Raimondo Pasquino, Rettore dell’Università di Salerno anch’egli eletto vicepresidente, Puglisi affiancherà il nuovo presidente Enrico Decleva, Rettore dell’Università Statale di Milano.

In qualità di Rettore della IULM, Giovanni Puglisi dal 2001 è membro dell’Assemblea Generale della CRUI al cui interno, tra l’altro, è anche Responsabile del Coordinamento dei Rettori delle Università non statali, organismo nato nel febbraio del 2007 con il preciso obiettivo di dare una voce univoca alle esigenze e ai punti di vista dell’insieme degli atenei privati.

Il panorama universitario italiano appare infatti oggi alquanto composito: all’interno della CRUI si contano 80 atenei di cui 66 statali, 14 non statali. Le università non statali sono enti pubblici non economici che condividono con quelle statali missione, finalità e obiettivi e rilasciano titoli accademici del medesimo valore legale.

"Sono Rettore di un’università privata, è dunque logico che abbia a cuore i destini degli atenei non statali. Cercherò di rappresentarli, all’interno della CRUI, nei modi più consoni e nelle forme più adeguate." - dichiara Puglisi – "Ritengo che il sistema accademico italiano soffra di una tendenza all’omologazione speculare tra pubblico e privato ispirata da motivi di stampo normativo ed economico che col tempo hanno tolto, soprattutto alle Università non statali, ogni margine di autonomia reale. Una seria valutazione del sistema a 360 gradi è l’unica soluzione sia per garantire a monte la qualità dell’offerta formativa sia per sostenere a valle l’equilibrio economico del sistema stesso".

Va letta in quest’ottica l’indagine condotta lo scorso anno dal Coordinamento dei Rettori delle Università non statali  della CRUI finalizzata a fornire un quadro sul sistema degli atenei privati, in particolare, comparando la loro capacità di generare valore, anche in termini di  performance dei loro studenti, con i contributi statali.

Ne è risultato che il contributo medio erogato dal sistema pubblico alle non statali è pari al 14,5% del totale delle entrate (anno 2006) a fronte del 73% erogato agli atenei statali. In termini di performance studentesca sono emersi indicatori decisamente positivi:  il 48% degli studenti iscritti a università private si laurea ‘in corso’ (contro il 27% delle Università statali), solo il 9% di essi abbandona gli studi tra il primo e il secondo anno (contro il 22% delle Università statali) e solo il 9% degli immatricolati non supera esami durante il primo anno (contro il 19% delle Università statali).

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