cronaca

Assalto a portavalori sulla A4

Rubato denaro, nessun ferito

09 Giu 2008 - 22:01

Un colpo da film d'azione quello messo a segno ai danni di un furgone portavalori da una banda di almeno dieci rapinatori sulla A4, a Seriate. Il commando, a bordo di alcune auto, ha fatto saltare altre auto cariche di armi, ostruendo la strada al furgone. I rapinatori hanno assaltato il furgone blindato riuscendo a portare via il denaro prima di dileguarsi. Nessuno è rimasto ferito nella rapina. Il bottino sarebbe di milioni di euro.

Un'azione spettacolare, di stile militare e perfettamente pianificata: questo lo scenario che si sono trovati di fronte gli investigatori. Il commando di rapinatori ha messo a segno un colpo da milioni di euro. I banditi, divisi in squadre, hanno prima rallentato il traffico alle spalle del furgone, che viaggiava senza scorta, per poi interromperlo definitivamente all'altezza del chilometro 53 dell'A4, nel comune di Calcinate (Bergamo).

Una volta isolato il mezzo fermando le auto dietro di esso, hanno incendiato le auto alle sue spalle per impedire i soccorsi e i rinforzi, e a colpi di kalashnikov hanno costretto le guardie giurate ad arrendersi. Quindi hanno portato via un ingente bottino e si sono dileguati con vari mezzi, alcuni dei quali poi trovati anch'essi carbonizzati. Nessuno è rimasto ferito, durante il rocambolesco assalto, ma la Milano-Venezia, in direzione Est, è stata chiusa per i rilievi delle decine di pattuglie tra Polizia stradale, Squadra Mobile, Scientifica, Vigili del Fuoco, 118 che si sono precipitate sul posto. Tutta la Lombardia è battuta per cercare gli indizi che la banda potrebbe aver lasciato.

La dinamica dell'assalto
Alle 19.55 quattro o cinque auto (che poi si scoprirà essere state tutte rubate) cominciano a rallentare il traffico alle spalle del furgone blindato, che appartiene a una ditta di trasporto valori di Brescia. Il mezzo non se ne accorge, ma dietro di esso, alcune auto vanno sempre più piano, mettono le quattro frecce, rallentano fino a fermarsi. Costringono le auto che seguono - poche, data la concomitanza della partita di calcio della Nazionale - a fermarsi e poi armi in pugno ne fanno scendere i due o tre passeggeri terrorizzati. Le auto vengono messe in fila, di traverso rispetto alle corsie, in modo da bloccare, con l'aggiunta dell'altro paio di vetture, quelle guidate dagli stessi banditi, tutta la carreggiata in direzione Est.

Poi con delle taniche di benzina i commandos danno fuoco a tutto: in pochi minuti sull'A4 si sprigiona un muro di fuoco, invalicabile. Contemporaneamente altre due auto, con il resto della banda, che precedevano il blindato, gli si intraversano davanti e lo bloccano. Scendono 7-8 persone, che senza fare complimenti cominciano a sparare colpi di kalashnikov e di pistola contro il furgone. Le guardie giurate, intuendo che razza di potenziale di fuoco si trovano davanti, non ci pensano nemmeno a reagire e scendono con le mani in alto. I banditi cominciano a lavorare con la fiamma ossidrica sul portello posteriore del furgone. In breve tempo lo aprono, prendono i valori, ufficialmente non contabilizzati ma pare ammontanti ad alcuni milioni di euro, e scappano.

Li attendono altre due auto anche se alcuni fuggono nei campi circostanti. Uno di essi viene intercettato da una pattuglia della Stradale che arriva subito, forse troppo presto. Gli agenti scendono, partono dei colpi. L'uomo fugge, nessun ferito. Le altre due auto dei banditi verranno poi trovate in località Ponte Oglio (Bergamo), naturalmente bruciate per far sparire ogni impronta dall'abitacolo. Dietro, a qualche chilometro, si sono lasciati alle spalle un brulicare di pompieri, investigatori, addetti, cellule fotoelettriche. Sui banditi c'è il massimo riserbo. Pare però ci fosse più di un italiano. Dopo lo sconcerto iniziale, ora il bandolo della matassa è nelle mani degli inquirenti.

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