Ricavato da un fazzoletto di carta
Svolta nell'inchiesta sull'omicidio della contessa Alberica Filo Della Torre, la nobildonna romana strangolata e colpita con uno zoccolo alla testa nella sua villa dell'Olgiata il 10 luglio 1991. Nell'ambito delle indagini, gli esperti della procura hanno isolato il profilo di un Dna maschile su uno dei reperti esaminati dopo la riapertura del caso. Il Dna sarebbe stato estrapolato dal muco su un fazzoletto di carta trovato nella stanza della vittima.
Dal confronto eseguito è emerso che il Dna non appartiene né a Winston Manuel, il cittadino filippino che faceva parte del personale di servizio della villa dell'Olgiate, né a Roberto Iacono, figlio della governante dei figli della contessa. Per Manuel e Iacono, storici indagati per omicidio volontario e poi risultati estranei, la procura ha chiesto l'archiviazione.
Il profilo di Dna è stato prelevato da una traccia di muco trovata su un fazzoletto di carta trovato nella stanza della vittima e repertato assieme ad altri oggetti: i pantaloni dei Winston e Iacono, il lenzuolo del letto della contessa, lo zoccolo con il quale fu colpita alla testa ed alcuni indumenti intimi. Gli accertamenti sono stati svolti dai professori Paolo Arbarello, Carla Vecchiotti e Vincenzo Pascali, consulenti nominati dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e dall'allora sostituto Settembrino Nebbioso.
I nuovi test di laboratorio erano stati decisi per riesaminare i reperti con le nuove e piu' sofisticate tecniche di indagine, soprattutto nel campo dell'identificazione delle tracce biologiche. Dopo la richiesta di procedere a questi esami più approfonditi avanzata da Pietro Mattei, marito della nobildonna morta all' età di 42 anni, a gennaio 2007 era partita la nuova inchiesta giudiziaria.
La scoperta di questo nuovo Dna maschile segna una svolta nell'indagine sul delitto in corso da 17 anni. La contessa venne uccisa mentre nella villa dell'Olgiata si stava allestendo una festa per l'anniversario del suo matrimonio con l'imprenditore Pietro Mattei.